Ora anche Travaglio si accorge delle bufale sui ritardi nei vaccini
Anche Marco Travaglio si è accorto che, forse, Giuseppe Conte, Domenico Arcuri e tanti altri da quelle parti non hanno detto proprio tutta la verità.
Verrebbe da dire “meglio tardi che mai”, anche se per tanti mesi Il Fatto Quotidiano ha fatto da cassa di risonanza a tantissimi proclami propagandistici. Parole al vento che avevano il solo scopo di alimentare il gradimento nel presidente del Consiglio. L’ultima magagna di cui il direttore del quotidiano filogrillino si è reso conto, che in realtà era già stata smascherata da altre testate, riguarda i vaccini e i ritardi nella consegna degli stessi. Non serve avere una memoria eidetica per ricordare le conferenze stampa durante le quali Arcuri minacciava cause legali contro le cause farmaceutiche colpevoli di non aver rispettato le indicazioni di consegna. È accaduto poco più di un mese fa, anche se sembra trascorso un tempo infinito durante il quale è accaduta qualunque cosa nel nostro Paese.
Il Fatto Quotidiano riportava con grandissima enfasi le parole del super commissario straordinario all’emergenza in merito alle azioni legali contro Pfizer e AstraZeneca ma a distanza di molte settimane, di quelle cause non c’è nemmeno l’ombra. Il vento in Italia è cambiato e anche Marco Travaglio nel suo quotidiano è stato costretto ad ammetterlo: “Le minacce di azioni legali della Commissione europea e dell’Italia contro AstraZeneca per il ritardo nella consegna delle dosi di vaccino Covid si rivelano un castello di carta”. Il Fatto Quotidiano lo afferma con ragionevole certezza alla luce delle clausole suo contratti che è riuscito a leggere in versione integrale. Qualche settimana fa, infatti, i contratti erano stati decretati ma c’erano ancora troppi omissis in quelle carte, tra i quali proprio gli accordi sui ritardi, evidentemente previsti.
Il quotidiano di Marco Travaglio in edicola oggi ha riportato testualmente una delle disposizioni che spiegano perché le parole di Domenico Arcuri, e non solo, siano state e verranno disattese: “La Commissione europea e gli Stati membri rinunciano a qualsiasi rivendicazione verso AstraZeneca per i ritardi nelle consegne”. Quindi nessuna causa potrà essere intentata per i ritardi, nemmeno ora che AstraZeneca ha annunciato un ulteriore taglio delle forniture che si va ad aggiungere a quello drastico del 60%, poi lievemente ridimensionato, annunciato a gennaio. Le clausole presenti nei contratti firmati dalla Commissione europea, non solo quello con AstraZeneca, non offrono margini per agire legalmente. A Pfizer non è mai arrivata nessuna denuncia, solo una diffida, che conta quanto il due di coppe quanto la briscola è bastone. Ovviamente, Pfizer ha fatto spallucce. Il Fatto Quotidiano se n’è accorto quasi all’alba d marzo, ora che Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi e al suo posto è arrivato Mario Draghi.