M5s, Vito Crimi espelle i ribelli alla Camera: “Anche io devo fare i conti con la mia coscienza”

Il Movimento 5 Stelle in Parlamento si riduce sempre di più: Vito Crimi ha annunciato l’espulsione dei 16 deputati che ieri hanno votato no alla fiducia al governo di Mario Draghi. “Come già avvenuto al Senato, anche i portavoce del MoVimento 5 Stelle che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi”, ha scritto il capo politico dei grillini in un post su Facebook. Ripetendo, così, quanto già fatto per i 15 pentastellati, tra cui Barbara Lezzi e Nicola Morra, che a Palazzo Madama avevano espresso voto contrario. “Chi non ha votato la fiducia a questo governo si è automaticamente collocato all’opposizione, dunque all’opposizione del MoVimento che ha deciso di sostenerlo, ed era perfettamente consapevole delle conseguenze delle proprie scelte”, ha spiegato.

Crimi ha spiegato che non è stata rispettata la volontà della base del Movimento, che ha espresso una sua preferenza votando sulla piattaforma Rousseau prima della formazione del nuovo esecutivo: “Anche io in questi anni mi sono ritrovato più volte a dovermi confrontare con situazioni delle quali la mia coscienza mi chiede conto ogni giorno. Più volte ho dovuto scegliere fra le mie posizioni personali e quelle del MoVimento, da sempre orientate alla comunità nazionale che ci onoriamo di servire. Ho scelto queste ultime”. Una sorta di conflitto interiore che non dà pace, insomma.

Secondo il reggente del Movimento, infatti, in questa fase non bisogna basarsi sui credo personali, come invece avrebbero fatto i dissidenti in questi giorni. “Ognuno di noi è parte di qualcosa di più grande, e se vuole lavorare in un gruppo, una squadra che insegue quegli obiettivi, deve cedere una parte di sé stesso, rinunciare ai propri egoismi e contribuire alla crescita del valore collettivo – ha continuato Crimi -. L’ho fatto con la consapevolezza che mentre da una parte rinunciavo a qualcosa, dall’altra vedevo il gruppo raggiungere grandi risultati. E capivo che quei risultati, quei grandi passi avanti compiuti tutti insieme, erano stati possibili anche grazie al mio piccolo passo indietro”. 

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