Inchiesta Salvini, gli atti saranno trasmessi al Tribunale dei ministri
Già mercoledì prossimo potrebbero essere trasmessi alla Procura di Palermo gli atti dell’inchiesta a carico di Matteo Salvini e del capo di Gabinetto del ministero dell’Interno Matteo Piantedosi.
Lo riporta Il Mattino.
I pm sabato scorso avevano diffuso una nota con la quale annunciavano che avrebbero trasferito il caso fascicolo al “tribunale dei ministri” di Palermo. Questa speciale istituzione è prevista dall’ordinamento giuridico per i casi giudiziari che riguardano i ministri ed è composto da tre magistrati estratti a sorte: a giudicare il ministro dell’Interno e il capo di gabinetto saranno le toghe Filippo Serio, approdato al’ufficio del giudice delle indagini preliminari dal tribunale del Riesame; Fabio Pilato, ex giudice tutelare; e Giuseppe Sidoti, magistrato della sezione fallimentare.
Il Mattino spiega che “entro 15 giorni dalla ricezione del fascicolo la Procura, dice la legge, deve trasferirlo al tribunale dei ministri con le sue eventuali richieste”, come già avvenuto.
A questo punto i magistrati, dopo aver svolto le indagini preliminari e aver discusso con il procuratore della Repubblica, avranno 90 giorni di tempo, per chiedere l’archiviazione del caso oppure inoltrare al capo dei pm la richiesta di presentare un’istanza di autorizzazione a procedere al Senato, in quanto Salvini è senatore.
Giorgio Bisagna, presidente dell’associazione avvocati dei diritti umani ed esperto di diritto dell’immigrazione, spiegato che per quanto riguarda il caso Diciotti “la cosa certa è che il sequestro si perfeziona da quando viene impedito ai profughi di scendere dalla nave”. “È importante” ha aggiunto “capire dunque quando la disposizione è stata comunicata, quando cioè per la prima volta i migranti sono stati privati della libertà personale”.
Secondo Bisagna c’è inoltre “un evidente danno erariale perché la Diciotti è stata per giorni ferma in porto e ‘distoltà dalla sua missione che è quella di soccorso”.