Matteo Salvini al M5s: “Ministero verde? C’è già da tre anni. Voto su Rousseau? Facciano in fretta”
Tutti in attesa del via libera di Rousseau. Anche Mario Draghi. Il premier incaricato è stato costretto a rimandare l’incontro con Sergio Mattarella per sciogliere la riserva e dar vita all’esecutivo. Una pausa che sta snervando tanti. Matteo Salvini compreso. “Spero solo facciano in fretta, noi siamo pronti”, ha tuonato il leader della Lega parlando con i cronisti in piazza Montecitorio. Tra ex alleati non scorre buon sangue. Il Movimento 5 Stelle ha intentato una causa persa: quella di far fuori il Carroccio dal nuovo esecutivo. Tentativi che non trovano manforte.
Salvini infatti non ha alcuna intenzione di chiamarsi fuori e rincara la dose. “Chiedono un ministero che c’è già, guidato da un grillino da tre anni – dice in riferimento al ministero della transizione ecologica chiesto da Beppe Grillo e che, probabilmente, ci sarà nel governo Draghi. “Noi invece – prosegue – suggeriamo al professor Draghi di far rinascere il Ministero per le Disabilità, per dare voce e risposte concrete a 6 milioni di Italiani troppo spesso dimenticati, giovani e anziani che durante la pandemia hanno sofferto più di tutti gli altri”.
Per l’ex ministro l’esecutivo deve mettere “al centro la vita vera”. Temi come “la salute, il lavoro, un piano vaccinale serio e non alla Arcuri, la scuola e l’università”. I leghisti si dicono “pronti, poche cose da fare ma farle in fretta: meno tasse, meno burocrazie, più lavoro e più cantieri. Leggo che altri parlano di legge elettorale o di mega riforme. Ma in questo momento le emergenze sono la salute e il lavoro”. E sulla polemica con Giorgia Meloni, unica leader di partito a non appoggiare l’ex presidente della Banca centrale europea, liquida: “Ci occupiamo di Italia non di partiti”. Anche se proprio poco fa il leader della Lega si è appellato all’alleata di Fratelli d’Italia affinché cambi idea sul nuovo esecutivo.