Sì al Recovery Plan all’Europarlamento: la Lega vota a favore
Sì al Recovery plan, cuore di Next Generation Ue. Il Parlamento europeo, con il voto favorevole della Lega di Matteo Salvini, ha dato il via libera al Recovery Plan, il piano per la ripresa dell’Europa pensato per per contribuire a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia da Covid-19.
Un risultato particolarmente apprezzato da Silvio Berlusconi, che attraverso i suoi canali social ha scritto: “Il Parlamento europeo ha approvato il Recovery Fund. Finalmente l’Europa della solidarietà prevale sull’Europa dell’austerità. Come Forza Italia e come Ppe lo abbiamo chiesto per un anno e oggi, finalmente, questo voto storico. Tocca al governo italiano lavorare perché le risorse possano arrivare presto alle imprese e alle famiglie italiane”.
E a proposito di governo italiano, la svolta pro-Ue del Carroccio, maturata dopo il sì a Mario Draghi, era già stata annunciata nella giornata di ieri: “Preso atto dell’impegno che non ci sarà alcun aumento della pressione fiscale, che la stagione dell’austerity è finalmente archiviata, che si ridiscuteranno i vecchi parametri lacrime e sangue e che si aprirà una stagione nuova per l’utilizzo dei fondi del Recovery, prendiamo l’occasione per riportare l’Italia protagonista. Voteremo a favore del Recovery Resilience Facility per dare concretezza alla fase nuova che sta per iniziare” hanno sottolineato in una nota gli europarlamentari della Lega Marco Zanni, presidente gruppo Id, e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo. Il pacchetto di misure dell’Unione europea pensato per far fronte alla crisi economica provocata dal Covid-19 è stato approvato dall’Europarlamento in via definitiva martedì sera, con 582 voti favorevoli, 40 contrari e 69 astensioni. Favorevoli, dunque, i 28 deputati della Lega.
Si spaccano i sovranisti. Cinque stelle: “Sovranisti maionese impazzita”
Il voto sul Recovery plan, tuttavia, spacca in tre il gruppo Identità e Democrazia di cui il Carroccio fa parte. Come nota l’agenzia Adnkronos, Tra i favorevoli al regolamento, c’è anche l’ex leghista pugliese Andrea Caroppo, oggi tra i non Iscritti (a favore anche i Cinque Stelle e pure i quattro ex M5S passati nei Verdi, oltre agli eurodeputati italiani dell’S&D, di Renew Europe e del Ppe; astenuti i parlamentari di Fdi, come annunciato ieri da Carlo Fidanza). Tornando al gruppo Identità e Democrazia, che è presieduto da Marco Zanni della Lega, hanno votato contro il regolamento (40 in tutto i contrari) i nazionalisti dei Paesi del Nord o dell’Europa Centrale, poco inclini alla solidarietà europea.
I cinque stelle passano all’attacco: “La Lega guida un gruppo al Parlamento Europeo che li ha di fatto sfiduciati. I sovranisti che volevano distruggere l’Europa sul regolamento del Recovery Fund si sono spaccati in tre” afferma Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. “Con la sua giravolta la Lega ha votato a favore sconfessando il voto in commissione di appena un mese fa, l’estrema destra della Le Pen si è astenuta, mentre i tedeschi dell’Afd hanno votato contro. I sovranisti sono come una indigesta maionese impazzita. Questo voto dimostra che il loro disegno politico è morto, sepolto sotto i risultati concreti che abbiamo contributo a raggiungere in Europa”, conclude Furore.
Gentiloni: “Un passo storico”
Un “passo storico” e una “opportunità unica da cogliere per cambiare le nostre economie per il bene di tutti i cittadini europei” afferma il commissario Ue per l’economia Paolo Gentiloni. Il via libera al Recovery Plan, spiega il commissario in una nota, è un altro passo verso l’entrata in vigore del Rrf a metà mese. “Abbiamo fatto qualcosa di impensabile solo un anno fa: la creazione di uno strumento fondato sul debito comune per raggiungere obiettivi condivisi”. Il 18 dicembre 2020 il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un accordo provvisorio sul dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il dispositivo da 672,5 miliardi di euro è al centro dello sforzo straordinario per la ripresa dell’UE, Next Generation EU, lo strumento da 750 miliardi di euro concordato dai leader dell’Ue nel luglio 2020.
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza aiuterà gli Stati membri ad affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia di Covid-19, garantendo nel contempo che le loro economie intraprendano le transizioni verde e digitale e diventino più sostenibili e resilienti. Per ricevere il sostegno a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, gli Stati membri devono preparare piani nazionali per la ripresa e la resilienza che definiscano il programma di riforme e investimenti fino al 2026.