Lezzi replica ad Aldo Grasso: ‘Cerca di mettermi in ridicolo per la mia parlata. Qui si tratta di razzismo’
“In altre occasioni ho lasciato cadere la provocazione lanciata dall’opinionista di turno pronto a cavalcare qualsiasi cosa pur di esserci.
Ma questa volta no”.
Barbara Lezzi replica ad Aldo Grasso così in un post pubblicato su Facebook.
Il giornalista del Corriere della Sera nel suo editoriale di domenica 24 giugno ha scritto: “Barbara Lezzi, un mito. Con quella parlata, con quei ricci, con quelle uscite: impossibile non occuparsi di lei, anche se l’abbiamo già fatto”.
La ministra del Mezzogiorno ribatte: “Questa volta non si tratta dell’ormai consueta critica agguerrita contro il M5S che, anche se spesso avanza senza argomenti e con superficialità, resta sacrosanta”.
“Qui – prosegue – si tratta di razzismo. Razzismo nei confronti di quei cafoni dei meridionali che hanno ‘quella parlata’ e che , poveracci, insistono a chiedere di non morire d’acciaio e di non essere svenduti alle multinazionali”.
E ancora: “Poveracci loro che sperano di poter tutelare la propria economia e, soprattutto, poveracci quelli che ambiscono al futuro. Futuro che, magari, possa portare salute, progresso e sviluppo. Non quello sviluppo che finora ha tradito le aspettative e ha imprigionato un intero territorio alla malattia ed anche alla morte per inquinamento”.
“Poveracci loro con ‘quella parlata’ – continua Lezzi – che orgogliosamente rappresento e per i quali prenderò sempre la parola quando sono vittime di razzismo”.
E aggiunge: “È ridicolo questo? Ridete, allora, razzisti. Ridete pure. Nella confusione di tesi ed argomenti a cui sfugge la più elementare conoscenza dei fatti, sarà facile per qualche opinionista difendersi, con la solita triste viltà, denunciando di essere stato strumentalmente frainteso.
“Ma il razzismo – sottolinea l’esponente 5Stelle – non è buono o cattivo. Il razzismo è razzismo”.
“E c’è nelle sue memorabili righe di questo articolo di oggi, Aldo Grasso. Le argomentazioni sulle grazie ricevute, sul pil che aumenta con il caldo e sui ricci sono solo la logica conseguenza con cui persegue la sua tesi razzista sul mio modo di parlare. La parlata meridionale.
Ai miei conterranei chiedo quanto sono perfettamente capaci di esprimere: pietà,” conclude Lezzi.