Travaglio è verde di bile e insulta: «Siete tutti lecchini». Tranne il circo grillino, naturalmente
Slurp. Già questo termine all’inizio di ogni capoverso dà la misura dell’entità del travaso di bile di Marco Travaglio. Nel suo editoriale sul Fatto di lunedì 8 febbraio non informa, non analizza, ma insulta, ridicolizza, mette alla berlina colleghi, analisti e quotidiani che non la pensano come lui. Eppure ne avrebbe di che imbarazzarsi per la piroetta pro Draghi dei grillini e del loro “garante” Beppe Grillo. Ne avrebbe di spiegazioni da dare per questo repentino cambio di passo. Invecde preferisce guardare in casa d’altri. Più comodo. Dopo la sua crisi di nervi dalla Gruber il suo stato d’animo è sicuramente agitato.
Per Travaglio tutti sono lacchè, tranne il P5s
“Nella sala dei busti, attigua a quella dove Draghi tiene le sue udienze, persino Enrico De Nicola e Alcide De Gasperi si guardano e sembrano sorridere” (Francesco Bei, Repubblica, 4.2). Poi leggono Repubblica e si scompisciano proprio”. Esordisce così per poi andare al “Pippo Baudo dei padroni”, ossia quel Carlo Bonomi, presidente Confindustria che sulla Stampa osò affermare: “Draghi è un patrimonio del Paese, ora superare reddito e quota 100. Io lo ammiravo già in tempi non sospetti: al meeting di Rimini ad agosto c’ero solo io ad ascoltarlo”. Slurp al quadrato, chiosa Travaglio. Per lui tutto è un cabaret, tranne lo spettacolo indecente dei grillini. Guardare alla sceneggiata di sabato di Grillo per credere. Poi viene alla Lega e scrive: “Slurp al cubo. Il tifo di Giorgetti, il Richelieu padano: ‘Supermario come Cristiano Ronaldo” (La Stampa, 5.2). Giorgetti lecca Draghi e La Stampa lecca Giorgetti. Ora, per favore, qualcuno lecchi La Stampa”.
Tutti insulti, niente analisi
Straccia la Boschi: “Conte ministro del governo Draghi? Non abbiamo messo nessun veto su nessun nome. L’importante è che si tratti di persone competenti” (Maria Elena Boschi, deputata Iv, Tg2, 6.1). Però, carina a tirarsi subito fuori. Otelmaspia”. “Flash! Mario Draghi sta avendo incontri con tutti perché tutti i leader politici de’ noantri glielo chiedono. E tutti fanno mezz’ ora di discorsi politici sui massimi sistemi per poi tirargli la giacchetta con domanda finale: ‘Ma un governo di unità nazionale?’. A tutti l’ex presidente della BCE dà la stessa risposta: ‘Grazie, non sono interessato’, con il solito sorriso che somiglia a un ghigno” (Dagospia, 10.7. 2020).
Dagospia nel mirino
Sbertucciando sbertucciando, dando dei lecchini a tutti Travaglio, con le rassegne stampa davanti ripercorre tutte le previsioni sbagliate espresse da vari opinionisti in tempi di crisi. Come se fosse un peccato analizzare, criticare (e magari sbagliare). E come se fosse più onesto intellettualmente dare giudizio corrosivi a cose fatte. Come fa lui. Quindi prende di mira molti articoli di Dagospia. “Draghi qua, Draghi là, Draghi su, Draghi giù. Pronto prontissimo? Manco per niente! In questi giorni si sprecano i colloqui tra i vertici delle istituzioni italiane e persone che potrebbero rivestire ruoli di alto rango. Non può mancare Draghi. Che però è riluttante a ricoprire una posizione, per quanto di prestigio, in un paese rissoso come il nostro. Il problema è che le liti non sono neanche più tra schieramenti, o tra partiti. Ma direttamente nei partiti” (Dagospia, 28.10.2020)”.
Travaglio, fiele su Emilio Carelli
Poi irride chi si occupa di mercati: “Spread, l’effetto Draghi vale già 1 miliardo” (Sole 24 ore, 6.2). E dove si può ritirarlo”? . Vabbè… prende in giro Zingarelli, la Lega, tutti fuorché i santini del grillismo. Anzi, butta un po’ di fiele su Emilio Carelli che definisce “Carelli della spesa”. “Io uscire dai 5Stelle per fondare un gruppo centrista che guarda a destra? Smentisco categoricamente, falsità” (Emilio Carelli, deputato M5S , Repubblica, 1.2). “Non senza sofferenza interiore annuncio la mia uscita dai 5 Stelle, un Movimento che ha perso la sua anima. Voglio propormi come aggregatore di una nuova casa accogliente: Centro-Popolari Italiani. Troppe volte ho assistito a scelte sbagliate e persone sbagliate” (Carelli, 2.2). Tipo lui. Lei non sa chi sono io”.
Poi ne ha per il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, che scrisse: “Sono curioso di vedere Travaglio fare un mazzo tanto al governo 5Stelle-Berlusconi”. “Io ho cominciato subito. E tu?”, risponde Travaglio, come se questa crisi fosse un fatto personale tra i grillini e il resto del mondo. Il titolo dell’editoriale dovrebbe essere “Il mio ego smisurato”.