Buttafuoco e Giuli: bene Salvini e Meloni, con ruoli diversi entrambi danno scacco matto al Pd
Pietrangelo Buttafuoco non concorda con chi parla di un centrodestra diviso. “Si è già visto in altre occasioni del passato: di volta in volta, il centrodestra ha sempre differenziato le sue posizioni. Con il governo Monti è entrato Berlusconi e gli altri no. Con il primo governo Conte è entrato Salvini e sono rimasti fuori Meloni e Berlusconi. Ora con il governo Draghi entrano Berlusconi e Salvini e la Meloni resta fuori”.
Il centrodestra è un’alleanza compatta
“Diciamo – continua intervistato da AdnKronos – che il centrodestra è una alleanza elettorale forte e compatta. Che politicamente ha la possibilità di recitare tutte le parti in commedia. Intercettando, in un ‘giuoco delle parti’ per dirla con Pirandello, sia l’elettorato di governo che quello di opposizione. E rappresentando entrambe le posizioni”.
Il Pd è alla perenne ricerca di un papa straniero
“In politica, il giudizio finale è dato dai risultati ottenuti. Ora sarebbe un esercizio complicato immaginare come vada a finire. Ma al momento – continua Buttafuoco – è indubbio il grande vantaggio del centrodestra. Con un centrosinistra, formato sia dal Pd che dal M5s che oramai si è infilato in quella trappola. Alla perenne ricerca di un papa straniero che lo rappresenti, da Prodi a Saviano, da Bergoglio a Carola Rackete, persino Conte… Mentre nell’altro fronte c’è una abbondanza di leader che però, elettoralmente, si rivela essere una falange macedone che non dà possibilità a nessun altro di trovare spazio”.
Buttafuoco: i partiti di centrodestra torneranno a stare insieme alle prossime elezioni
Per Buttafuoco, “malgrado la novità del governo Draghi, è indubbio che alle prossime elezioni politiche, se e quando si faranno, i partiti di centrodestra torneranno comunque a presentarsi e a stare insieme. Sia Salvini che Meloni, però, devono avere e dimostrare la capacità di saper intercettare questi tempi nuovi: ora uno va al governo e l’altra sta all’opposizione, ma c’è tutto il tempo per studiare e sviluppare un progetto politico all’altezza dei tempi che stiamo vivendo”.
Giuli: Meloni non critica Draghi, tutto il centrodestra gli riconosce meriti
Al di là delle sfumature politiche, ragiona a sua volta Alessandro Giuli, editorialista di Libero, e dell’atteggiamento parlamentare diverso di Berlusconi e Salvini rispetto a Meloni, dal centrodestra arriva comunque un sostegno compatto all’esperienza del governo Draghi che sta per costituirsi. “Non è l’inizio di una divisione politica, ma solo una divisione dei ruoli, che dà ‘scacco matto’ alla presunzione del Pd, forse anche del M5s ma non più rilevante, di poter trasformare Draghi nell’alfiere della riedizione della squinternata maggioranza che ha sostenuto Conte”, afferma.
Giuli: straordinario il coraggio della Meloni
Per Giuli, “si dimostra da una parte che Draghi è espressione di una cultura libera e non social-populista come quella dei ‘giallorossi’. Meloni, in questa sua decisione che dimostra il suo straordinario coraggio e la sua generosità politica, non ha speso neanche mezza parola contro il presidente del Consiglio incaricato, prendendo in considerazione anche l’ipotesi di una astensione, a dimostrare che non c’è nessuna preclusione nei confronti di Draghi, del suo valore e della sua missione”.