Carlo Calenda vice di Mario Draghi? Toto-ministri, una clamorosa indiscrezione: maggioranza, cambia il quadro
La poltrona da ministro dell’Economia è quella a cui tutti, politici e analisti, guardano per capire che impronta vuole lasciare Mario Draghi, il premier incaricato da Sergio Mattarella di formare il prossimo governo. Un governo con base parlamentare molto ampia, forse troppo, perché al di là dei veti annunciati l’ex governatore della Bce ha incassato il sì di tutti i partiti tranne Fratelli d’Italia. Ora si apre il secondo giro di consultazioni, anche se Draghi ha già lasciato intendere che non si parlerà di poltrone e che i ministri li deciderà lui. Tecnici o politici? Ancora tutto da vedere, ma intanto i retroscenisti si scatenano.
E le altre poltrone? Un complicato mosaico politico: per la Lega si parla di Giorgetti (Rapporti con il Parlamento) e Garavaglia (Mise), per il Pd favoriti i confermati Guerini (Difesa) e Franceschini (Beni culturali), con possibile ripescaggio al di fuori dal Mef di Gualtieri. Per Italia Viva potrebbe tornare la Bellanova all’Agricoltura mentre Tajani di Forza Italia “vede” gli Affari Ue. Andrà a braccetto col grillino Di Maio agli Esteri. Chiudono il cerchio Speranza di Leu (Salute) e Lamorgese (Interni).
Capitolo tecnici: il rettore della Sapienza Antonella Polimeni indicata all’Università, con l’economista Patrizio Bianchi all’Istruzione. Alla Giustizia, tutto lascia pensare a Marta Cartabia e possibile sorpresa alla Farnesinacon Elisabetta Belloni, capo della diplomazia interna, nel caso saltasse Di Maio.