Pd in tilt per la presenza di Salvini e della Lega nel Governo Draghi
Se la Lega entrerà nel governo Draghi si parla di due ministeri di peso, uno dei quali spetterebbe proprio a Matteo Salvini. Un’idea che proprio il premier incaricato intenderebbe percorrere senza indugi, anche perché non gli conviene avere all’opposizione Lega e Fratelli d’Italia insieme. Così il Secolo d’Italia.
Ma mentre Salvini non ha posto alcun veto nelle consultazioni con Draghi, così non hanno fatto il Pd e Zingaretti. Riuscendo nell’impresa di far perdere la pazienza all’ex presidente della Bce. Lo stesso Zingaretti non esclude di fare il ministro e un posto lo vorrebbe anche Giuseppe Conte. Solo che per i due sarebbe davvero imbarazzante trovarsi in consiglio dei ministri a fianco di Matteo Salvini. Il Pd immaginava un governo retto solo da una “maggioranza Ursula”, cioè con dentro Forza Italia e basta. L’ingresso dei leghisti, e per di più del capo in prima persona, rappresenta ora un ostacolo non di poco conto rispetto alle aspettative di fare del governo Draghi una fotocopia del Conte bis.
A LeU e a Zingaretti che insistevano sull’incompatibilità con i leghisti, il premier incaricato ha infatti risposto in modo tagliente: “La sintesi spetta a me, quando ve la comunicherò mi farete sapere se la trovate ripugnante”. La stizza dei compagni Pd è stata talmente forte che a sinistra è cominciata a circolare l’idea di accordare al governo solo un appoggio esterno. Tesi smentita all’ora di pranzo ma che continua a serpeggiare tra mugugni e mal di pancia vari. Mario Draghi intanto ha lasciato la Camera dopo la terza giornata di consultazioni e lascia a tutti il tempo del weekend per riflettere. Poi, da lunedì, secondo giro di incontri.