Giuseppe Conte, “io ci sono e ci sarò”. Il discorso da dimissionario: candidato premier di Pd e M5s, a gamba tesa su Draghi
“Io ci sono e ci sarò”. Giuseppe Conte parla in collegamento esterno da Palazzo Chigi e sgancia una bomba sullo scenario politico italiano. Il premier dimissionario si presenta ufficialmente come catalizzatore di una nuova alleanza di centrosinistra da LeU al Pd fino al Movimento 5 Stelle. Non nomina mai Italia Viva, e questo è un indizio pesantissimo. Di fatto, anche a livello elettorale, il saluto di Conte è una sfida apertissima a Matteo Renzi, che ha fatto di tutto (riuscendoci) per farlo cadere proprio per sbarrare la strada a una grande “cosa rossa” che potesse tagliare fuori Italia Viva.
“Ringrazio il presidente Mattarella – è l’esordio di Conte, con voce emozionata e un po’ tremante -, ringrazio tutti gli amici della coalizione che hanno lealmente collaborato per la realizzazione del progetto politico”. E già qui si coglie una nota polemica su chi, invece, non è stato leale. Quindi il riferimento a Mario Draghi: “Ieri abbiamo avuto un colloquio lungo e aperto, gli ho fatto gli auguri”, spiega il premier dimissionario, sempre nei confini dei formalismi istituzionali. Poi però il suo messaggio “deraglia”, assumendo una significativa sfumatura politica: “C’è chi mi crede un ostacolo alla nuova esperienza. Non mi conosce o è in malafede, i sabotatori cerchiamoli altrove”. “Io – assicura – lavorerò per il bene del Paese e per la formazione di un nuovo governo nell’interesse dei cittadini”.
Il passaggio successivo è pesante, perché condiziona in qualche modo il lavoro di Draghi alla vigilia delle consultazioni: “Auspico un governo politico, con sufficiente coesione per operare delle scelte politiche, non possiamo affidare queste scelte a squadre di tecnici”. Curioso, visto che proprio sulla scelta di affidare il Recovery Plan a una task force di tecnici si è innestata la crisi di governo lo scorso dicembre, almeno ufficialmente. Ma Conte guarda già avanti, forse alle elezioni: “Mi rivolgo amici del M5s: io ci sono e ci sarò, come pure dico agli amici del Pd e di LeU: dobbiamo continuare a lavorare insieme, per una alleanza nel nome dello sviluppo sostenibile. Il nostro è un progetto forte concreto, che offre prospettive reali per modernizzare l’Italia nel segno della transizione energetica e digitale e della coesione sociale”. Quella politica, si vedrà.