Sconto di pena al rom che uccise un vigile: dal carcere ai domiciliari. De Corato: “Grottesco”
Investì e uccise un vigile Remi Nikolic, il giovane, oggi 25enne rom,. Oggi gode di un ennesimo sconto di pena. Tre anni e due mesi da scontare agli arresti domiciliari per due furti in appartamento commessi in centro a Milano a febbraio dell’anno scorso. Subito dopo avere scontato la pena di 5 anni e mezzo in carcere minorile per avere investito e ucciso il vigile Nicolò Savarino. Dopo solo 5 anni e mezzo aveva ottenuto già uno sconto di pena: l’affidamento in prova: “Deve integrarsi”, spiegarono i giudici. L’11 febbraio del 2020 aveva finito di scontare la pena. Ma dopo meno di due settimane, il 22 febbraio, il ragazzo rom, assieme ad altri due complici, derubò un appartamento in via Sanzio; e poi un altro via Amadei, portando via denaro, gioielli e preziosi di ogni genere. Ma non la fece franca. A lugliogli investigatori della squadra mobile lo hanno rintracciato e arrestato.
Ratificato il patteggiamento al 25enne rom
Ora – leggiamo sul Giornale, che ha rievocato l’intera vicenda paradossale, “il giudice Orsola De Cristoforo, accogliendo l’istanza dell’avvocato David Russo con il parere favorevole del pm Francesca Crupi, ha ratificato il patteggiamento”: da una settimana è ai domiciliari dopo che lo stesso giudice ne aveva autorizzato il passaggio dal carcere San Vittore. Subito in soccorso del 25enne rom è andato don Gino Rigoldi: gli ha dato in affitto un appartamento alla periferia della città. Ancora, il sacerdote – stando all’istanza di domiciliari presentata dalla difesa – si è detto disponibile a offrire a Nikolic un tirocinio formativo in una cooperativa finanziata dalla sua fondazione.
De Corato: “Ennesimo schiaffo ai parenti di Savarino”
Come in molti, troppi altri casi conciliare il buon senso con le regole della giustizia sembra essere sempre più un’utopia. “ll patteggiamento accolto oggi dal Tribunale di Milano è l’ennesimo schiaffo e l‘ennesima offesa ai parenti di Nicolò Savarino – commenta l’ex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato -. Credere nella riabilitazione di un simile delinquente, dopo che, appena scarcerato per l’omicidio, è subito tornato a rubare, è grottesco”.