Nuova “pagliacciata” pro-Navalny e anti-Putin, nuovo clamoroso flop: in piazza 4 gatti manovrati da Usa e Ue
Mosca, 31 gen – Altra giornata di manifestazioni non autorizzate in Russia promosse dal blogger anti-Putin Alexey Navalny, attualmente in custodia cautelare per violazione della libertà vigilata. Il numero dei dimostranti è considerevolmente inferiore rispetto alla settimana scorsa, con manifestazioni che vanno oltre il centinaio di partecipanti solo a Mosca, San Pietroburgo ed Ekaterinenburg.
Un boomerang per gli organizzatori reclutare minorenni
Dal punto di vista dell’ordine pubblico la gestione operata dalle forze di polizia russe è stata pressoché impeccabile. Nessun utilizzo eccessivo della forza, nemmeno a fronte delle violente provocazioni dei manifestanti che lo scorso sabato a Mosca avevano più volte effettuato pesanti lanci di oggetti verso gli agenti. Ma al tempo stesso è stata impedita la degenerazione degli scontri in guerriglia urbana e sono stati effettuati numerosi fermi. Anche nella gestione degli arresti è stato scelto di operare in modo equilibrato, rilasciando immediatamente i minorenni e trattenendo solamente gli organizzatori ed i responsabili di atti violenti. La strategia di reclutare adolescenti per manifestazioni non autorizzate è stata un boomerang per gli organizzatori. La loro intenzione era quella di criminalizzare le eventuali violenze della polizia russa verso minorenni. Ma la maggioranza dell’opinione pubblica ha disapprovato l’utilizzo di giovanissimi per scopi di propaganda politica.
Usa e Ue a sostegno dei manifestanti
Appaiono quindi stavolta più che mai palesemente strumentali e prive di fondamento le accuse mosse all’unisono da Usa e Ue. Considerando anche le abituali modalità di repressione del dissenso in Occidente. Dalle brutalità della polizia francese contro i Gilet Gialli alla censura mediatica applicata dai colossi social americani passando per gli studenti fiorentini da mesi ai domiciliari “colpevoli” di aver volantinato contro il governo.
Smentita la bufala sulla “reggia di Putin”
La smentita pubblica del famigerato scoop sulla presunta “reggia di Putin” è stato un duro colpo alla macchina propagandistica di Navalny. I giornalisti della testata russa Mash si sono recati presso la tenuta sul Mar Nero ma invece della lussuosa villa mostrata nel video diffuso da Navalny hanno trovato un hotel ancora in costruzione. Il magnate Arkadij Rotenberg ha confermato di essere il proprietario del terreno dove è in costruzione un albergo a 5 stelle che sarà pronto non prima di due anni. Emerge inoltre da un’inchiesta del giornale tedesco Schwarzwalder Bote che il documentario di Navalny sarebbe stato girato a Friburgo, in Germania. Presso uno studio cinematografico prenotato da una società di Los Angeles.