“Serve un governo forte”. Ora il M5S serra la fila. E salta la riunione anti-Renzi
Va avanti il serrato programma del presidente della Camera Roberto Fico, che prosegue con gli incontri coi rappresentanti delle principali forze politiche intenzionate a sostenere una nuova maggioranza a guida giallorossa.
Tuttavia, mentre il grillino cerca di verificare l’esistenza delle condizioni per la formazione di un nuovo esecutivo con numeri più autorevoli di quelli registrati dagli ultimi istanti di vita del governo Giuseppi II, proprio all’interno degli stessi gruppi parlamentari si accende il dibattito. E questo è vero in particolar modo per il Movimento CinqueStelle: tra le fila del partito una nutrita fronda di rappresentanti (guidati da Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi) spinge per evitare di ricostituire una nuova maggioranza con Italia Viva ed il principale responsabile della crisi di governo Matteo Renzi. “Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un ‘accoltellatore’ professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate”, aveva dichiarato su Facebook Dibba a proposito di una nuova apertura all’ex sindaco di Firenze. “Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del Recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie”.
I malumori tra i seguaci del comico genovese non disposti a scendere a compromessi con l’ex premier (una ventina tra deputati e senatori) avevano portato questi ultimi a programmare una riunione in videoconferenza per la giornata di oggi. Tuttavia, ufficialmente a causa della fuga di notizie di ieri, l’incontro virtuale è saltato all’ultimo momento.
La linea della maggioranza dei pentastellati viene riassunta dalle parole di Luigi Di Maio, che tenta (e forse di più spera) di mantenere una certa compattezza tra i suoi.”In questi momenti serve un esecutivo forte, mentre noi agli occhi del mondo appariamo deboli. O ci mettiamo in testa che dobbiamo ripartire in fretta con un nuovo governo puntando a sfruttare al meglio i 209 miliardi del Recovery oppure le future generazioni piangeranno le follie di una politica che invece di pensare ai problemi degli italiani, litigava per le poltrone”, ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri. Di Maio gioca le carte della coesione obbligatoria, dell’emergenza Covid e della campagna vaccinale per serrare le file dei suoi ed allontanare lo spettro delle urne.”Sarò duro, ma siamo in guerra contro un nemico invisibile che quotidianamente uccide persone e che sta mettendo in ginocchio il comparto produttivo del Paese”. Un vero discorso da “responsabile/costruttore” per richiamare all’ordine quanti tra i suoi colleghi spingono per soluzioni differenti.
Tornata col coltello dalla parte del manico dopo la fallimentare “chiamata alle armi” dei responsabili, Italia Viva si cala perfettamente nel ruolo di ago della bilancia. “Questa non è la fase in cui dobbiamo discutere di nomi ma dobbiamo cercare una sintonia sui contenuti, sul programma. Abbiamo il problema di mettere il paese in condizione di affrontare le emergenze. Noi saremo molto categorici su questo”, spiega a SkyTg24 Ettore Rosato. “In questi due giorni che abbiamo davanti dobbiamo affrontare in maniera serrata i programmi, dopodiché non si risolve tutto, ma almeno sceglieremo il metodo di risoluzione dei problemi e si potrà chiarire tutto ciò che va chiarito”.
I renziani difendono il Mes ma, in apparenza, si dicono pronti a trattare. “Siamo pronti a capire le ragioni di tutti su tutto e anche gli altri facciano la stessa cosa. Per noi il Mes serve per poter dare un rilancio al Sistema sanitario”, aggiunge Rosato.”Ma se ci dicono troviamo altre fonti per reperire le risorse ci confronteremo, non mettiamo condizioni insopportabili a nessuno, non avremo mai un atteggiamento preclusivo su un tema che può condizionare tutto il resto”.
Frattanto l’atteggiamento di Italia Viva e la forza dei numeri che potrà mettere a disposizione del nuovo premier pare pagare: la delegazione del partito, infatti, è stata convocata da Roberto Fico per un nuovo giro di consultazioni, in previsione per la mattinata di domani.
“Stiamo lavorando su un programma, sulle questioni che riguardano la pandemia e la crisi, sicuramente ci saranno altre occasioni per incontrare il presidente”, ha dichiarato a nome del gruppo parlamentare “Europeisti – Maie – Centro Democratico” del Senato Riccardo Merlo a margine del colloquio con Fico.”Noi non facciamo una corsa ai numeri ma il gruppo sicuramente aumenterà. Però noi ora stiamo cercando di tranquillizzare tutto e tutti”, ha precisato.
Ad esprimere la propria posizione sulla crisi di governo è anche il presidente di Confindustria, ospite su RaiTre a “Mezz’ora in più”. “Confindustria come noto non fa scelte di partiti, di nomi, sta sui temi che sono importanti per il Paese. Ci riconosciamo nelle priorità che ha dato il presidente della Repubblica: dobbiamo affrontare le tre crisi, sociale, pandemica ed economica, e per noi sono importanti le caratteristiche del Governo, non chi lo compone”, ha spiegato a Carlo Bonomi. “Noi siamo molto rispettosi delle scelte dei partiti. Per noi sono importanti le caratteristiche. Deve essere un Governo serio, senza personalismi”, ha aggiunto il presidente. “Autorevole perchè dobbiamo fare le riforme, un Governo competente che sappia di cosa sta parlando. E’ necessaria un’azione di Governo efficace sui fondi del Recovery Fund, sul piano vaccini. Oggi dobbiamo fare presto e dobbiamo fare bene. Abbiamo bisogno di persone che ci garantiscano l’azione di Governo”, ha concluso Bonomi.