Zingaretti al Quirinale: facciamo il Conte ter con chi ci sta. E offre in cambio una nuova legge elettorale
Nicola Zingaretti guida al delegazione del Pd al Quirinale e all’uscita esprime la sua preferenza per un terzo mandato a Giuseppe Conte. Quello del leader Pd dinanzi ai cronisti è stato un resoconto brevissimo e teso. Dopo il quale Zingaretti non ha voluto rispondere alle domande e ha lasciato il Colle senza fare altre dichiarazioni.
Zingaretti: terzo mandato a Conte
Zingaretti ha detto che secondo il Pd l’avere aperto la crisi resta un atto irresponsabile. “Auspichiamo una rapida soluzione – ha aggiunto – e abbiamo suggerito di conferire l’incarico a Giuseppe Conte che si è confermato punto di sintesi e di equilibrio. Il nuovo governo – ha continuato – deve contare su un’ampia e solida base parlamentare e che si impegni nella missione di un rilancio”.
Maggioranza con le energie disponibili in Parlamento
Con chi? Zingaretti, probabilmente infastidito dal fatto che Renzi aveva rivelato la telefonata intercorsa con Giuseppe Conte, ha di nuovo fatto appello alle “energie disponibili in Parlamento” anche per fare le riforme tra le quali ha citato “una nuova legge elettorale di stampo proporzionale“.
La telefonata di Conte a Renzi
Ma com’è nata la telefonata di Conte a Renzi? Sono stati gli ‘ambasciatori’ della maggioranza, quelli che lavorano ad allargarne il perimetro per rendere possibile la nascita del Conte ter, a fare pressing sul presidente del Consiglio, affinché chiamasse Matteo Renzi prima della salita del leader di Iv al Quirinale. “Da più canali – racconta all’Adnkronos un ministro molto vicino al premier – era arrivata la volontà che da Conte arrivasse un segnale, una telefonata a Renzi, così Conte ha alzato la cornetta”. Chiamata che è arrivata nel pomeriggio, quando Conte ha telefonato non solo al leader di Iv ma a tutti i leader di maggioranza. Oltre a Vito Crimi, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza, Conte ha chiamato anche un esponente del neo gruppo di responsabili, Maie-Centro democratico.