Luigi Di Maio premier, il retroscena: “Il più è fatto”, l’intervista all’Annunziata e il patto segreto con Renzi
“Se i numeri non ci sono ora, non ci saranno nemmeno per un nuovo governo guidato da lui”. È tutta in questa frase di Luigi Di Maio la dimostrazione che buona parte del Movimento 5 Stelle, ex leader in testa, sta lavorando segretamente per far fuori Giuseppe Conte. Chiude al Conte Ter, chiudere a Italia Viva e contemporaneamente evocare le elezioni anticipate. Tre tasselli che trovano la chiave nell’ultimatum che Di Maio ha lanciato in tv, ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Rai3: “Il premier ha 48 ore di tempo”, per trovare altri voti dei responsabili. Se non ci riesce, il presidente del Consiglio andrà a casa. Ma la maggioranza no, lo spauracchio delle urne è solo un “pizzino” lanciato ai tanti che in Parlamento temono di perdere la poltrona ma che allo stesso tempo non vogliono finire sotto il cappello dell’avvocato di Volturara Appula. Traduzione: lasciate perdere Giuseppe, l’alternativa c’è. E si chiama Giggino.
‘insistere contemporaneamente sulla necessità di blindare “Recovery Plan, campagna vaccinale e ripresa economica”, il mantra ribadito in studio dalla Annunziata, non è un modo per rinforzare Conte. Semmai, per preparare il terreno a chi verrà dopo di lui a Palazzo Chigi. E secondo il Giornale quell’uomo potrebbe essere proprio Di Maio, che riaccetterebbe di buon grado i voti di Matteo Renzi, spacciandoli per “necessari” alla salvezza del Paese. “Lo stesso Matteo – spiega il retroscena del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti – a inizio gennaio gli aveva proposto un patto: tu vai a Palazzo Chigi e magari io prendo il tuo posto alla Farnesina”. La diffidenza di qualche settimana fa potrebbe magicamente sparire ora che il grosso, cioè l’apertura della crisi, è già stato fatto dall’alleato.