Lo scenario horror di via Grassi: baracche rom anche sotto terra
Milano, via Grassi, area dismessa dell’ex ditta Selex Galileo. Dove si producevano strumenti elettro-ottici ora regna l’abusivismo.
Tra baracche pericolanti e accampamenti ricavati sotto terra, intere famiglie rom vivono in condizioni disumane, circondati da topi e sporcizia. Tutto con l’indifferenza delle giunta Sala. Che sa e tace. A denunciare il problema, Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, che già nei giorni scorsi aveva segnalato un altro schiaffo alla legalità tollerato nelle periferie invisibili di Milano.
“Sono stata nell’area dismessa dell’ex ditta Selex Galileo in via Grassi – spiega Sardone – trovando una situazione addirittura peggiore rispetto a un anno e mezzo fa. Le occupazioni abusive, infatti, si sono moltiplicate anche sotto terra, dove diversi rumeni senza documenti vivono in mezzo a topi e col rischio che la struttura sovrastante crolli da un momento all’altro. L’amministrazione comunale a guida Pd prima accoglie i clandestini, poi li abbandona al loro destino costringendoli a vivere in condizioni raccapriccianti”. Infatti, si vede nel video, le occupazioni abusive si moltiplicano affastellandosi in tutte le aree dell’ex fabbrica. “Alcune famiglie rom – prosegue la consigliera del Carroccio – si sono costruite delle vere e proprie casette in legno e usano delle stufe per scaldarsi: i pericoli sono enormi, di chi sarebbe la responsabilità se succedesse qualcosa di grave? Ritengo doveroso che il sindaco Sala si faccia un giro da queste parti, perché seppur siamo ai confini della città questa parte di territorio è sempre Milano, la città di cui è sindaco”.
L’amministrazione comunale non si occupa della questione, ma ne sarebbe al corrente da tempo. Infatti, per stessa ammissione di alcuni abitanti abusivi, i servizi sociali sarebbero stati più volte in via Grassi, promettendo addirittura una casa in piena regola per tutte le famiglie rom. Ma Sardone non ci sta e passa all’attacco, chiedendo una risposta concreta da parte del Comune. “Chiediamo – tuona – lo sgombero immediato della struttura e la sua messa in sicurezza per scongiurare nuove occupazioni: basta vuote promesse sulla riqualificazione delle periferie, dopo cinque anni di nulla servono i fatti, possibili sono con un cambio di colore dell’amministrazione comunale”.
Durissimo contro la giunta Sala anche Stefano Pavesi, consigliere leghista nel Municipio 8 e presente al sopralluogo di Sardone. “Uno scenario vergognoso, da terzo mondo, indegno per Milano. Questi – affonda Pavesi – purtroppo sono i risultati della mala gestione della città da parte della sinistra: si vantano dell’accoglienza e poi contribuiscono a creare, e tollerano, situazioni di questo genere”. Ma alla stoccata sferrata all’amministrazione in carica completamente indifferente al degrado delle periferie urbane, promette battaglia per lo sgombero e la riqualificazione incompiuta dell’area: “Torneremo alla carica in Consiglio di Municipio per spingere Pd e compagni a intervenire, a tutela dei cittadini perbene che abitano nei pressi dell’edificio abbandonato e giustamente sono stufi di convivere accanto ad abusivi e delinquenti”.