Luigi Di Maio e l’italiano morto all’ambasciata a Montevideo. “Ministro zitto, ci ha abbandonati”. Farnesina travolta
La misteriosa morta di Luca Ventre a Montevideo rischia di trasformarsi in una slavina per la Farnesina e una fonte di grave imbarazzo per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il Messaggero riferisce la drammatica storia del 35enne italiano entrato vivo nell’ambasciata italiana in Uruguay, dove cercava di ottenere un colloquio, bloccato con irruenza dal servizio di sicurezza e trasportato in fin di vita in ospedale, dove poi è deceduto. I familiari però sospettano che sia stato proprio il violentissimo e prolungato “placcaggio” dentro l’ambasciata a procurargli l’infarto che poi lo ha ucciso, e che l’uomo sia arrivato già morto in ospedale.
Come prove, le varie foto delle telecamere di sicurezza all’ambasciata e fuori dallo stesso ospedale, dove Luca è arrivato esanime accasciato su una sedia a rotelle. “Luca è stato ucciso dentro un’ambasciata italiana – accusa il fratello Fabrizio -, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio non si è degnato di dire una parola, di telefonarci, di chiedere di fare piena luce. Siamo stati letteralmente abbandonati dalle istituzioni”. Poco importa, alla luce dell’accaduto, il fatto che Luca facesse uso di droghe e che disperato perché l’ambasciata ignorava la sua richiesta di essere rimpatriato abbia cercato di scavalcare la recinzione.