“No all’Iveco cinese”: Fratelli d’Italia in presidio a Brescia
Nella mattina di ieri la sezione bresciana di Fratelli d’Italia ha organizzano un presidio di fronte al locale stabilimento Iveco di via Volturno. Scopo della manifestazione denunciare la ventilata ipotesi dell’azienda ai cinesi di Faw Jiefang, con i quali la capogruppo Cnh Industrial starebbe trattando da qualche settimana.
Con la vendita di Iveco posti di lavoro a rischio
“Un partito come il nostro non può accettare la notizia che Cnh stia pensando di vendere l’Iveco in un momento di crisi come questo, mettendo in difficolta tantissime famiglie italiane”. Così il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Paolo Inselvini. Migliaia i lavoratori Iveco in tutta la penisola (superano la doppia cifra se nel perimetro si include Fpt Industrial, anch’essa oggetto dei colloqui) centinaia dei quali tra Brescia e provincia.
“Sappiamo quanto le delocalizzazioni, le svendite dei nostri asset strategici a nazioni estere – ha proseguito – abbiano fatto male al nostro Paese in questi decenni. Sappiamo soprattutto che quando le nostre aziende vanno in mano cinese, i posti di lavoro sono messi a rischio. Siamo qui oggi a sottolineare, quanto la destra italiana sia vicina a tutte le categorie del mondo del lavoro. Mettendo sullo stesso fronte comune i dirigenti d’azienda, gli imprenditori, i lavoratori, i commercianti e gli operai. Ci troverete sempre al nostro posto, a difesa di ogni cittadino italiano”.
Fratelli d’Italia denuncia lo “shopping” cinese
“Quest’oggi con il caso Iveco – ha aggiunto il consigliere comunale del partito della Meloni, Gianpaolo Natali – si sta manifestando lo “shopping” della Cina nel nostro Paese, dove il governo si dimostra incapace di arginare tale situazione. Dovremmo prendere ispirazione da altri Paesi del mondo, come l’Australia, dove l’avanzata cinese sul mercato viene immediatamente bloccata. Siamo qui oggi davanti all’Iveco, per garantire a tutti i lavoratori, la salvaguardia del posto di lavoro e la tutela delle loro famiglie”.