Silvia Romano insultata, il pm Alberto Nobili chiede l’archiviazione: “Non erano minacce, ma insulti”
Silvia Romano non è stata minacciata. Stando gli accertamenti della procura di Milano la cooperante rapita in Kenya e poi liberata in Somalia sarebbe stata bersagliata da insulti via social, non minacce. E così è stata chiesta l’archiviazione. L’inchiesta, coordinata da Alberto Nobili responsabile dell’antiterrorismo milanese, era stata aperta per minacce aggravate. Ma – spiega Il Giorno – diversi approfondimenti sui messaggi apparsi su Facebook di alcuni odiatori non configurano il reato inizialmente ipotizzato. In sostanza le frasi rivolte alla ragazza sono da considerarsi ingiurie (non è più reato) e insulti diffamatori.
Non solo. Considerato che la Romano non ha sporto denuncia (necessaria per procedere con le indagini per diffamazione) il fascicolo è finito all’ufficio gip con allegata un’istanza di archiviazione. Toccherà al giudice decidere se concedere l’archiviazione o chiedere ulteriori accertamenti prima di fissare l’udienza preliminare.