Cosa c’è dietro il gruppo che sostiene Giuseppi: il sospetto sui consensi
Palazzo Chigi smentisce, ma i fatti parlano chiaro. Nel primo pomeriggio di oggi, sulla pagina ufficiale di Giuseppe Conte su Facebook, è stata pubblicata una storia che invitava i suoi sostenitori a iscriversi a un gruppo creato ad hoc oggi stesso, chiamato “Conte premier – Renzi a casa”.
Un gesto di Giuseppe Conte che ha stupito molti a meno di 24 ore dall’apertura della crisi da parte di Matteo Renzi. La storia è stata online solo per pochi minuti, circa mezz’ora, poi è stata cancellata ma tutto ciò che arriva sul web lascia una traccia di sé. Appena è iniziata a montare la polemica, lo staff media di Giuseppe Conte ha messo la mani avanti: “Stiamo facendo verifiche per capire cosa è successo ma io e il mio staff siamo estranei alla cosa”. Così si è espresso Dario Adamo, responsabile media, all’Adnkronos.
Che qualcuno abbia potuto violare l’accesso alla pagina Facebook del presidente del Consiglio appare improbabile, visti e considerati i livelli di sicurezza che sono sicuramente stati adottati per preservarla. Con i oltre 3.5 milioni di follower, la pagina ufficiale di Giuseppe Conte ha un’eco fortissima e considerando il ruolo istituzionale ricoperto da Giuseppi, viene difficile supporre che qualcuno possa averla hackerata (come sospettano da Palazzo Chigi) così facilmente. Abbiamo controllato i dati di trasparenza della pagina del presidente del Consiglio, in particolare quelli relativi al Paese di residenza principale. Questa voce, come spiegano chiaramente le faq del social network di Mark Zuckerberg, “indica il Paese di residenza principale di chiunque abbia un ruolo della Pagina esistente, indipendentemente dal ruolo o dal livello di attività della persona”. Nella pagina di Giuseppe Conte risulta che ci siano due utenti, provenienti dall’Italia, con un ruolo nella pagina. Solo due persone, quindi, avebbero la gestione di questo profilo. Una scelta comprensibile in termini di sicurezza, visto che meno con meno persone si condividono i dati d’acesso e maggiore è il livello di protezione. Chi è stato, quindi, a pubblicare la storia?
Dagospia, con una nota, dà una sua versione dei fatti sulla pubblicazione della storia incriminata: “Ma cosa significa? Non che hanno sbagliato a realizzare la storia social, ma che tutti i gruppi Facebook pro Conte che attaccano Renzi e Salvini non sono in realtà frutto di comunità di cittadini in carne ed ossa, ma dei falsi gestiti da Palazzo Chigi. Insomma, Casalino ha sbagliato a pubblicare l’immagine sull’account del presidente, voleva pubblicarla su un account parallelo…”
Il gruppo “Conte premier – Renzi a casa” è nato il 14 gennaio ed è amministrato dalla pagina Infopolitica, nata nell’ottobre 2017, che circa due anni dopo, nel 2019 ha cambiato il suo nome assumendo quello attuale. Sarebbe forse meglio parlare al passato, visto che da pochi minuti Infopolitica risulta irraggiungibile su Facebook, dove invece era attiva fino a meno di un’ora fa e aveva all’attivo oltre 30mila seguaci. Appartengono a questa pagina che, sempre facendo riferimento ai dati di trasparenza Facebook, avrebbe avuto 9 persone in vari ruoli per la sua amministrazione. Infopolitica si esponeva come pagina filo-grillina e scorrendo la sua timeline si potevano trovare post che promuovevano “l’iscrizione a gruppi a sostegno dei magistrati Piercamillo Davigo e Nicola Gratteri”, come riporta l’Adnkronos. Presenti anche post a sostegno di alcuni giornalisti quali Sigfrido Ranucci, Luisella Costamagna e Gaetano Pedullà. L’agenzia Adnkronos riporta inoltre che nel gruppo sponsorizzato con la storia nel profilo Facebook di Giuseppe Conte, “nelle ore scorse ha pubblicato un post anche l’account ufficiale del M5S”. Di quel messaggio, però, si sono attualmente perse le tracce.
Lo staff media di Giuseppe Conte è in fibrillazione. Per voce del responsabile Dario Adamo, il team che si occupa dell’immagine social del presidente del Consiglio smentisce qualunque addebito e, anzi, ipotizza un hackeraggio “da parte di qualcuno che in un momento così delicato come questo potrebbe aver agito intenzionalmente per danneggiare l’immagine del Presidente”. Tuttavia i dubbi restano. Ammettendo che qualcuno abbia violato la pagina Facebook di Giuseppe Conte che, ricordiamolo, non è un profilo e in quanto pagina non ha un sistema di accesso standard mediante password ma passa attraverso i profili delle persone che la amministrano, è davvero così facile hackerare una delle pagine social ufficiali della seconda carica dello Stato? E poi, tra le altre cose, è possibile che nessuno si sia accorto di cosa fosse stato pubblicato sulla pagina ufficiale di Giuseppe Conte? È trascorsa circa mezz’ora prima che la storia venissa eliminata, una finestra temporale decisamente ampia, forse troppo, per pensare che nessuno possa aver effettuato un controllo, vista l’importanza del suo ruolo. Infine, dallo staff di Conte dicono che potrebbe essere stata opera di qualcuno che vuole danneggiare Giuseppe Conte ma appare improbabile che a tale scopo venga utilizzato un gruppo in suo sostegno, amministrato da un profilo filo-M5S, dove avrebbe pubblicato un post anche il profilo ufficiale del Movimento.