Roma, striscioni per Ashli Babbitt in polemica con femministe e pensiero unico
Sono spuntati questa mattina a Roma e dintorni alcuni striscioni in ricordo di Ashli Babbitt, la veterana dell’Air Force uccisa con un colpo di pistola in petto il 6 gennaio scorso durante l’assalto al Congresso Usa. “Ashli Babbitt: femminicidio tollerato?” e “Ashli Babbitt: non è una di meno?”, questo il testo apparso sugli striscioni.
Gli striscioni affissi a Roma – Foto
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Ashli Babbitt “alcune morti sono meno social di altre”
Sui social girano le immagini degli striscioni per Ashli Babbitt accompagnate da questa didascalia: “Alcune morti sono meno social di altre e meno adatte alla retorica globalista. Se a morire è una donna bianca che lotta per la propria fede non vedrete mai le suffraggette del femminismo strapparsi i capelli. Né i titoloni sui giornali mainstream. Era una moglie e una veterana, amava il suo Paese: una figura non adatta all’idea della donna contemporanea che vogliono trasmettere”.
Oltre gli striscioni: fuori dal coro Enrico Ruggeri e pochi altri
Gli striscioni dunque sostengono che l’uccisione della donna da parte della polizia non abbia avuto il dovuto risalto mediatico. Né è stata in grado di generare indignazione come la morte di George Floyd, il caso che ha causato mesi di proteste violente di Black lives matter. In Italia poche voci fuori dal coro hanno sottolineato la differenza di trattamento. Tra questi Enrico Ruggeri che ha detto “spero che qualcuno si inginocchi per lei”, mentre il solito Saviano ha bollato i manifestanti pro Trump come “bianchi privilegiati”.