Vescovo critica Bergoglio: “Non si possono aprire le porte come fosse una festa”
“Papa Francesco viene strumentalizzato dal pensiero dominante e la sua denuncia iniziale sta perdendo forza – dice l’arcivescovo emerito Luigi Negri – (…) Attualmente l’incoerenza che affligge la Chiesa è di natura ideale. Si tende a venire a patti con il secolarismo, per ritagliarsi un posticino e fare del cattolicesimo quasi un elemento di folklore, che non disturbi questa società ateistica”. Lo ha riportato il Giornale.
L’attacco all’Islam: “Una vocazione politica più che religiosa: l’Islam più che una fede è una legge, uno status, sintetizzato dal termine sharia”. E che “a differenza del cristianesimo, che esalta la libertà dell’uomo e la sua irriducibilità, al punto da renderlo partner di Dio nella fede, non tiene in considerazione la persona. Il musulmano vale solo per il contesto sociale e politico nel quale vive”. E “un altro aspetto preoccupante è la sua tendenza ad abbattere i valori della civiltà occidentale, primo tra tutti quello della distinzione invalicabile tra politica e religione, più volte sottolineato da Papa Ratzinger e che mi sembra uno degli aspetti migliori della nostra Costituzione”.
“L’integrazione deve essere ragionevole e non si possono aprire le porte – dice Negri – come fosse una festa, senza mettere in evidenza i costi economici umani e culturali dell’ immigrazione, perché questo significa fare del qualunquismo ideologico. Sono cattolico e pertanto sono per l’accoglienza delle diversità ma essa non può essere senza misure perché altrimenti porta allo schiacciamento e all’eliminazione della nostra società. Non è così che l’Europa cristiana nei secoli ha integrato i fattori di novità che hanno poi contribuito a fare la sua ricchezza”.