Vaccino Pfizer, infermiera in shock anafilattico: ricoverata d’urgenza
CALTAGIRONE (CT) – Momenti di tensione e paura, nel Calatino, dopo il vaccino anticovid di una ausiliaria del reparto di pediatria. È andata in shock anafilattico, come ha verificato LiveSicilia e i vertici dell’azienda sanitaria provinciale invieranno comunicazione all’Aifa, per inserire, quanto accaduto, tra i possibili effetti collaterali del vaccino Pfizer.
Momenti di considerevole tensione si sono registrati quando, un’ausiliaria del reparto di pediatria, dopo aver ricevuto la dose del vaccino ha manifestato, nella forma più grave e preoccupante, un effetto “non noto”. Secondo una parziale ricostruzione dei fatti, la donna, pur avendo segnalato una serie di intolleranze ad alcuni principi attivi di farmaci comuni, si sarebbe sottoposta al vaccino per poi essere monitorata per 15 minuti, così come prevede il protocollo vaccinale. L’ausiliare avrebbe segnalato, prima di far rientro nel proprio reparto, solo un lieve malessere diffuso e generalizzato ma senza comparsa di alcun sintomo evidente. Malessere che, prima di lasciare l’edificio Clementi, luogo in qui si stanno effettuando le vaccinazioni, sarebbe regredito spontaneamente. La donna però, raggiunto il reparto, è stata colta da uno shock anafilattico grave. Svenuta, con le vie respiratorie ostruite, cianotica è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dove, per far riprendere l’attività cardiaca è stata sottoposta a più di una dose di adrenalina.
Anna, l’ausiliare del reparto di pediatria di Caltagirone, colpita da un grave effetto collaterale legato alla somministrazione del vaccino, sebbene affaticata nella voce, ci ha detto di sentirsi meglio. “Ho presentato un primo lieve sintomo una decina di minuti dopo il vaccino, quello più grave è arrivato dopo, non so ancora quando verrò dimessa perché si attendono gli esiti di alcuni esami. Sono entrata tranquilla pur avendo comunicato di avere alcune allergie, ho scherzato con una collega che mi ha fatto anche una foto durante il vaccino. Poi ho sentito girare la testa, gonfiore alle labbra e pizzicori alla lingua. Ho preso un po’ d’aria mi sono alzata e ho comunicato di non star bene. Sono dopo un po’ tornata in reparto. La mia pressione intanto era scesa a 80 e ho iniziato ad avere problemi al linguaggio, non riuscivo a muovere la mandibola, ho iniziato ad avere giramenti di testa e non riuscivo a ingoiare e respirare. Ho sentito chiudersi la gola, poi il buio. Al pronto soccorso hanno fatto la prassi salvavita”.
La paziente, che ricorderebbe solo di essersi sentita male per poi riprendere coscienza solo a crisi superata, è stata dunque ricoverata all’Utic del Gravina per monitorare il battito cardiaco che, forse a seguito dell’adrenalina, è risultato essere fortemente irregolare. La cura a base di cortisone, iniziata e poi sospesa è stata, nel corso della degenza, prontamente ripresa per il riacutizzarsi di alcuni sintomi. Il quadro complessivo dei parametri cardiocircolatori, non ancora rientrati nella norma, ha imposto un prolungamento del ricovero.