Crisi? Molto rumore per nulla. Anzi, per una poltrona alla Boschi
Altro che crisi di governo, Renzi punta a un ministero per la Boschi. La caduta del Conte bis minacciata da giorni dal leader di Italia Viva potrebbe risolversi in un rimpasto, con un Conte ter. E’ questa la vulgata degli scenaristi in attesa di una eventuale resa de conti in Aula. Redde rationem, minacciato da Conte per tenere a bada Renzi (giustamente terrorizzato dall’ipotesi voto anticipato), che potrebbe non arrivare mai. Perché alla fine – tanto per cambiare – è solo questione di poltrone.
Altro che crisi, si va verso il rimpasto (con la Boschi al posto della De Micheli)
E’ già totonomi, a leggere i vari scenari sui giornaloni, a partire dal Corriere della Sera. La possibilità di una crisi quindi finisce sullo sfondo. A meno che Renzi non voglia pure cambiare il premier. Ipotesi remota, in effetti, visto che i 5 Stelle fanno quadrato attorno al “loro” Conte. Certo è che se il leader di Iv dovesse vincere su tutta la linea, piazzando pure la Boschi al posto della dem De Micheli ai Trasporti (è questa l’ipotesi più accreditata), potrebbe anche accettare di tenersi Conte premier.
Renzi tiene la maggioranza giallofucsia in pugno
Il dato politico è che le truppe cammellate renziane sono l’ago della bilancia al Senato. E quindi Iv, la più piccola formazione all’interno della maggioranza giallofucsia, fa il buono e cattivo tempo, alla faccia di Pd e M5S. Il premier dal canto suo è già pronto a cedere, pur di restare appiccicato alla sua poltrona. E infatti si fa un gran parlare di un rimpasto proprio alla luce dei dietrofront di Conte. Vediamo come.
Se il premier dovesse cedere al ricatto di Renzi, oltre ai soldi del Mes sanitario (chiesti a gran voce non solo da Iv) arriverebbero anche nomine di peso. Una su tutte quella ai Servizi, visto che Conte deve mollare la delega, se vuole restare a Palazzo Chigi. In tal senso spunta il nome del dem Lorenzo Guerini, attualmente alla Difesa, che verrebbe sostituito da Ettore Rosato di Iv. Ma Guerini potrebbe anche andare al Viminale, in sostituzione della Lamorgese. Altra nomina-chiave quella di un eventuale sottosegretario al Recovery plan, per gestire i miliardi Ue. In lizza c’è il vice del segretario Pd Zingaretti, Andrea Orlando. Così i dem non potrebbero lamentarsi delle poltrone andate ai renziani.
Il leader di Iv non farà il ministro, vuole tenersi le mani libere
Lui, il senatore di Rignano, assicura che “dopo tutto questo casino” di certo non si metterà d’accordo con Conte per andare a fare il ministro. E già, Renzi vuole tenersi le mani libere per tenere tutti sul filo del rasoio. Anche perché se è vero che lui per primo teme le elezioni, è anche vero che Pd e soprattutto M5S non hanno alcuna intenzione di tornare al voto. In conclusione, il governo tecnico o del Presidente – con Mattarella che prende in mano la situazione – appare una soluzione più remota del rimpasto, che potrà essere “ino” o “one” ma che molto probabilmente vedrà ancora l’ex avvocato del popolo a difendere la sua poltrona di presidente del Consiglio.