Conte vuole far saltare tutto, ma il M5S è pronto a sostenere un dem

“Cioè, per non cedere la delega ai servizi, ci sta portando al voto anticipato?”. È la domanda che ormai intasa le chat dei parlamentari grillini. Il riferimento è ovviamente al premier Giuseppe Conte che per mesi era stato osannato dal M5S.

Ora, invece, nelle ultime settimane, il premiernon gode più dello stesso gradimento tra i pentastellati. Anzi, in casa Cinquestelle inizia a esserci un malessere diffuso. “Col taglio dei parlamentari e con i voti che abbiamo dimezzato, andare al voto sarebbe un suicidio per il Movimento 5 Stelle”, rivela a ilGiornale.it un dirigente grillino. “Ma poi alla storiella delle elezioni anticipate non ci crede nessuno, ma se hanno anche posticipato le elezioni in Calabria. È ovvio che non si andrà mai a votare”, conferma un membro di governo pentastellato. Intanto, l’operazione di Conte di provare a farsi sostenere da un gruppo di responsabili di centrodestra si è rivelata un grande bluff. “Ancora una volta ci troviamo costretti a smentire retroscena giornalistici senza fondamento. L’Udc non partecipa al teatrino della politica: non siamo e non saremo mai la stampella di nessuno”, ha dichiarato ieri Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc. “Essere responsabili significa, a casa nostra, essere coerenti con le proprie idee”, gli ha fatto eco Giovanni Toti, leader di Cambiamo, che ha aggiunto: “Questo governo non rispecchia le nostre. Dopo la lettura di qualche giornale ribadisco: per serietà e responsabilità Cambiamo! non sosterrà questo Governo. Il nostro Paese merita altro”. “Quindi Conte vorrebbe togliere Renzi, per farsi sostenere da 15 senatori che non hanno nessun capo e che ragionano in maniera autonoma e indipendente? Ma chi gli consiglia queste mosse? Sembra proprio la mossa della disperazione che non può andare in porto”, ci conferma una fonte di primo piano di questa maggioranza. E un grillino rincara la dose: “Ma seriamente Conte pensa di far entrare in maggioranza i berlusconiani? Cioè vuole il M5S morto”. E un altro pentastellato pone la pietra tombale su questa ipotesi: “Non esistono i responsabili. Conte ha usato questo tema a mò di ‘fantasia giornalistica’ per cercare di impaurire Renzi, ma questa strategia (fallimentare) è già stata smascherata”.

Ormai il quadro sembra chiaro a tutti. “Conte non vuole mollare la delega ai servizi e Matteo Renzi non ha intenzione di fare passi indietro sul recovery”, ci dice una fonte grillina. Intanto sono due gli scenari: rimpasto con Conte premier oppure nuovo premier politico. “Sì, è vero che circola la voce di un possibile premier del Pd. La verità è che pur di rimanere al governo molti miei colleghi potrebbero digerire anche un nome del Pd come premier, basta che non sia espressione della vecchia politica”, ci confida un grillino al primo mandato, che aggiunge: “Quando ci ricapita più di ritornare in Parlamento?”. Lo stesso vale per molti parlamentari del Pd, visto e considerato che “Nicola Zingaretti farebbe liste totalmente nuove e anche loro rimarrebbero fuori. Non conviene a nessuno, – conclude la nostra fonte grillina – per non parlare di Italia Viva”.

Chi dunque potrebbe sostituire Conte? Il ‘governissimo’ guidato da Mario Draghi sembra un’ipotesi buona solo per alimentare i discorsi di mera ‘fantapolitica’. Allo stato attuale, i ministri dem Dario Franceschini e Lorenzo Guerini sono i due nomi che stanno circolando maggiormente in queste ore per dar vita a un nuovo governo, sostenuto da questa medesima maggioranza che, almeno per il momento, comprende ancora i renziani. “Ci sarebbe anche il nome di un premier terzo che ormai gira da mesi, Marta Cartabia. Non male, primo premier donna, curriculum molto rispettabile”, ci conferma una membro della maggioranza. La macchina della crisi ormai si è messa in moto e l’obiettivo è preservare la legislatura, anche perché “in piena pandemia come fai a giustificare agli italiani un nuovo voto? Impossibile”, chiosa un autorevole membro di governo.

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