“Anziani scelti con la lotteria”. Caos sui vaccini in Germania
All’apparenza il piano vaccini della Germania sembra perfetto, a prova di imprevisto e super efficace. In realtà, anche la macchina organizzativa tedesca deve fare i conti con un discreto numero di falle.
I problemi della Germania
Partiamo dalla quantità di vaccini ordinati. In occasione del V-day, primo giorno di vaccinazioni, Berlino è riuscita a farsi consegnare oltre 150mila dosi. Una cifra spropositata, se paragonata alle 19.500 unità ricevute dalla Francia e alle 9.750 unità intascate dall’Italia e dal resto d’Europa. Quella notizia ha subito creato malumori in seno all’Unione europea.
Perché il governo tedesco stava ricevendo un (presunto) simile trattamento di favore? C’è chi ha provato a spiegarlo così: quelle dosi erano soltanto un anticipo sui futuri rifornimenti ai quali avrebbe avuto diritto la Germania. Non solo: tutti i Paesi dell’Ue riceveranno le quantità di vaccini secondo il sistema delle quote stabilito da Bruxelles.
Eppure, nonostante il numero di vaccini fin qui ottenuto, e le oltre 40mila persone immunizzate, in alcune aree della Germania la coperta è corta. Tanto corta da costringere una struttura per anziani a estrarre a sorte il nome di chi sarà vaccinato. Il motivo è semplice: le dosi di vaccino non bastano per coprire tutti gli ospiti della residenza.
La situazione nelle case di riposo tedesche
“Mia madre di 88 anni vive in una struttura per anziani a Francoforte. Le vaccinazioni contro il covid 19 sono iniziate questa settimane ma le dosi non sono sufficienti. C’è una lotteria tra gli ospiti per stabilire chi verrà vaccinato prima. L’etichetta mi impedisce di esprimere cosa provo”, ha scritto su Twitter Lutz Stroppe, ex segretario di Stato del ministero della Salute.
Il messaggio di Stroppe ha aperto una discussione nella quale sono entrati altri utenti tedeschi. A quanto pare, in Germania, la situazione capitata all’ex segretario – cioè la carenza di vaccini – non sarebbe affatto inedita. “Mio padre vive in una residenza per anziani a Heidelberg e solo chi ha bisogno di cure viene vaccinato”, ha aggiunto una signora. C’è spazio per un altro messaggio: “In una casa di riposo in Baviera circa 30 anziani sono in una sala vicini uno all’altro, aspettano informazioni su chi verrà vaccinato e quando. Dovrebbero procedere in ordine alfabetico, ma non c’è più vaccino dalla M in poi”.
Gli scienziati attaccano il governo
Contrariamente a quanto non si possa pensare, alcuni scienziati tedeschi hanno attaccato il governo guidato da Angela Merkel, accusandolo di essersi reso responsabile di un “grave fallimento” per quanto riguarda le modalità e la tempistica nell’acquisizione dei vaccini anti-Covid.
Scendendo nel dettaglio, l’accusa è arrivata dagli scienziati dell’Accademia nazionale di scienza della Leopoldina, uno dei più autorevoli consulenti dell’esecutivo teutonico per quanto concerne la pandemia. Nel corso di un’intervista rilasciata alla Welt, la neurologa Frauke Zipp ha usato parole al vetriolo: “Ritengo che l’attuale situazione rappresenti un grave fallimento dei responsabili. Perché la scorsa estate non si è prenotato una maggiore quantità di dosi? Ci sono state le offerte, ora le avremmo a disposizione”,
Secondo la professoressa Zipp, BioNTech, la società tedesca che ha sviluppato il primo farmaco anti-Covid approvato in Europa, assieme a Pfizer, nei mesi estivi aveva offerto un numero ben maggiore di dosi. Infine, stando a quanto riferito dall’Adnkronos, il fondatore della BioNTech, Ugur Sahin, ha dichiarato ai media tedeschi di essere intenzionato a distribuire una quantità di dosi ben superiore a quanto finora programmato e di aver avviato “colloqui molto avanzati sul se e sul come si possano mettere a disposizione quest’anno ulteriori dosi di vaccino per l’Europa”.