Giorgia Meloni, “mai ministra con la sinistra ma disponibile ad aiutare l’Italia”. FdI, bomba politica sul governo
“Il momento per agire è ora”. Giorgia Meloni tiene botta e punta a far cadere Giuseppe Conte. La leader di Fratelli d’Italia prima di Capodanno ha proposto una mozione di sfiducia contro il governo, provocando la reazione gelida del resto del centrodestra. Dalla Lega l’hanno accusata di errore strategico, perché attaccare frontalmente il premier ora significa ricompattarlo. Salvini e Berlusconi, insomma, contano che a silurare Conte sia Matteo Renzi, ma la Meloni non si fida. “Tra sei mesi si apre il semestre bianco e diventa impossibile sciogliere le Camere”, spiega sottolineando come il vero obiettivo non sia solo liberarsi del presidente del Consiglio, ma anche tornare al voto.
“Io dico che non farei mai il ministro in un governo del quale fossero parte organica forze di sinistra, M5S, Pd, Leu, Renzi – sottolinea -. Ma non ho bisogno di fare il ministro per dare una mano all’Italia, lo abbiamo già dimostrato in passato, votando ad esempio i decreti sicurezza o il taglio dei parlamentari”. E dopo Conte? “Quando e se ci sarà una proposta, la giudicheremo nel merito. La nostra stella polare rimane la volontà degli italiani”. Resta il giudizio tombale su questo esecutivo, “del tutto inadeguato a gestire le risorse per l’emergenza”. E ai leghisti risponde: la mozione di sfiducia “accelera la crisi, se è davvero in atto, perché a noi potrebbero aggiungersi altre forze che si dicono scontente. Ma se invece alla fine la maggioranza, Renzi compreso, tornasse a riunirsi nel nome della distribuzione delle poltrone, metteremo comunque fine alla pagliacciata in atto. La nostra gente ci chiede di mandar via questo governo e di tentare ogni strada possibile. Proviamoci”. Nessun appoggio esterno al governo, però: “Secondo me quello che va cambiato è questo Parlamento, non in grado di gestire la crisi non potendo esprimere una maggioranza coesa. In ogni caso, una cosa per volta. Cominciamo mandando a casa Conte”.