Covid, avvocato: “Chi impone il vaccino finisce dritto davanti al Tribunale penale internazionale”
di Antonio Amorosi – Qualcuno, tra i politici e gli esperti virologi, ha già proposto di rendere i vaccini obbligatori per accedere ai servizi, iniziando da alcune categorie. Prima o poi potrà esserci l’obbligo di vaccinarsi contro la Sars-Cov-2? Ne abbiamo parlato con l’avvocato cagliaritano Francesco Scifo, esperto di diritto europeo, di diritti umani e patrocinante in Cassazione. Così Affari Italiani.
“Lei ha twittato di recente ‘Il vaccino è sperimentale, quindi, chi ne favorisce l’obbligo di assunzione, finisce dritto davanti al Tribunale penale internazionale per violazione del divieto di sperimentazione sull’uomo’. Può spiegarci cosa intende?”. Ci troviamo di fronte inequivocabilmente a una gamma di nuovi vaccini. È una sperimentazione diversa dai tipi vaccini precedenti, tradizionali per i quali si è previsto l’obbligo in alcuni casi, ed è una sperimentazione che non ha avuto modo di vedere gli effetti sul breve, nel medio e nel lungo periodo, a prescindere dal fatto che poi burocraticamente si possa dire che l’Agenzia europea del farmaco oppure l’Aifa abbia approvato il vaccino sperimentale. No, il vaccino rimane sempre sperimentale a prescindere dal fatto che venga approvato da un organo governativo, da un medico-scienziato o da un burocrate. Questo perché la sperimentazione dipende dalla quantità di tempo che quel vaccino viene provato”.
E quindi? “Abbiamo una serie di convenzioni internazionali che partono dal processo di Norimberga che in una parte riguardava i medici nazisti che avevano operato nei campi di concentramento. Devo ricordare che anche in quell’occasione si effettuarono varie sperimentazioni tra cui anche vaccinali, per cui da allora fu elaborato il principio fondamentale che è quello del consenso informato. La sperimentazione sull’uomo si può fare ma necessita di quello che si chiama consenso informato”.
“Cioè il soggetto che vuole fare il vaccino deve essere d’accordo, non lo si può obbligare, e deve essere informato su quali possono essere le conseguenze, giusto?”. “Sì, serve essere d’accordo e questo consenso deve essere anche informato”.
“Cioè deve essere consapevole delle conseguenze possibili?”. “Esattamente. Per questo vaccino abbiamo solo i risultati a brevissimo tempo. Quindi anche chi viene sottoposto al vaccino attuale, non conoscendone anche le conseguenze a breve termine, non può neanche prestare il consenso informato. È una sperimentazione sull’uomo senza consenso informato. Questo va già a violare nell’ordine i principi di Norimberga, la dichiarazione di Helsinki che è la base di tutti i comportamenti medici in tutto il mondo, la dichiarazione dell’Unesco che anch’essa prevede un consenso informato senza parlare di altri trattati e da ultimo non va dimenticato il regolamento europeo che disciplina la sperimentazione sull’uomo e anch’esso tra i suoi cardini, per quanto riguarda le sperimentazione sull’uomo, ha il consenso informato”.
“Cosa si può dire a coloro, decisori pubblici, politici ed esperti, che vogliono rendere obbligatorio il vaccino contro il Sars-Cov-2?”. “Che fanno istigazione a violare le leggi e a violare i trattati firmati dall’Italia. Certo, se si basano sul principio della forza allora sarà difficile scardinare questo tipo di azione, come lo era per i criminali nazisti. Ma nel momento in cui questa cosa finirà verranno tutti processati e condannati”.
“Perché trattasi sempre di sperimentazione sull’uomo e quindi non la si può rendere obbligatoria? “Si, proprio così”.
“Ci sono categorie di persone, mi vengono in mente quelle che lavorano nell’esercito, i medici, gli operatori sanitari, le forze di polizia, dove l’elemento del servizio pubblico e del rapporto gerarchico hanno una forza preponderante. Per queste categorie vale lo stesso principale che indicava lei o per loro ci sono eccezioni?” “Va ricordato che un ordine manifestamente illegittimo non elimina la responsabilità dell’esecutore. Nel caso specifico se la persona si vuole sottoporre alla sperimentazione può farlo”.
“Certo… ma se vuole rifiutare?” “Può altrettanto legittimamente rifiutarsi e se viene sanzionato, demansionato o licenziato può andare davanti ai giudici del lavoro e fare valere i propri diritti”.
“Si è parlato di obbligo del vaccino per utilizzare i mezzi pubblici o i servizi pubblici”. “Queste norme eventuali verranno impugnate e portate davanti alla giustizia”.
“Quanti legali, secondo lei, sono disposti a dare battaglia in questa direzione?” “Nel nostro network ne siamo già alcune migliaia come ‘Giuristi per la legalità’, ‘1000 avvocati per la Costituzione’ e una rete giuridica internazionale dove ci sono avvocati in tutto il mondo, collaboriamo con avvocati americani, tedeschi, francesi. Su questo principio faremo, come stiamo facendo, denunce in tutta Europa. In Italia le stiamo facendo sugli altri fronti relativi ai Dpcm”.
E c’è la possibilità di un patrocinio legale gratuito? “Difenderemo tutti gratis”.