Vaccino anti covid: prima gli operatori sanitari, poi gli altri (per tutti ci vorrà un anno e mezzo)
Fino a febbraio gli operatori sanitari. Da marzo in poi “le altre persone”, con un orizzonte temporale che resta comunque, inevitabilmente, molto ampio. Giacomo Lucchini, il responsabile della campagna vaccinale anti covid della Lombardia, giovedì mattina ha fatto il punto della situazione dopo l’inizio effettivo della somministrazione delle dosi che ha seguito il “V-day” del 27 dicembre.
“Pensiamo di arrivare a coprire i 140mila operatori sanitari tra gennaio e febbraio e da marzo iniziare con le altre persone”, ha spiegato a “Buongiorno Regione“, su Rai Tre, il giorno dopo l’arrivo delle prime fiale di siero Pfizer all’aeroporto di Malpensa. Per quanto riguarda il personale, “le dosi di ieri sono state consegnate in 34 strutture, abbiamo già 650 operatori – ha aggiunto – che stanno lavorando al piano vaccinale cui si aggiungeranno quelli della call commissariale, così saremo in grado di organizzare una campagna massiva anche per le altre persone”.
Chi ha avuto il covid deve vaccinarsi?
Sui tempi, Lucchini ha spiegato che per completare la campagna “dipende molto dalla tipologia dei prodotti e dalle quantità. Pfizer sappiamo che arriva con queste dosi tutte le settimane, l’Italia ha opzionato 202 milioni di dosi, se dovessero arrivare nel giro di un anno e mezzo penso che questi siano i tempi in cui completeremo la vaccinazione per tutti”, le sue previsioni, che allungano di qualche mese le stime iniziali che parlavano orientativamente di un anno per portare a termine la campagna vaccinale.
“Stiamo assemblando anagrafiche diverse, l’invito è utilizzare la tecnologia per chi la sa usare e i medici per raggiungere anche le persone più anziane”, ha sottolineato il responsabile. Per i bambini “l’invito è proseguire con la campagna vaccinale antinfluenzale”, poi l’idea è che “per la fine dell’anno” nuovo arrivi il vaccino per il covid anche per loro.