I dati che inchiodano l’Ue: Berlino ha già vaccinato quasi 42mila persone
Più passano i giorni e più il piano di vaccinazione organizzato dall’Italia mostra tutti i suoi limiti. A tre giorni dal famigerato V-day, i cittadini italiani brancolano ancora nel buio. Il contrario dei tedeschi, che possono invece contare sul preciso contributo offerto dal Robert Koch Institut. L’RKI, un ente del ministero della Salute, non si limita, infatti, soltanto a fornire un puntuale monitoraggio sull’andamento della pandemia di Covid-19 in terra teutonica. Da quando la Germania ha iniziato a somministrare il vaccino anti coronavirus ai suoi abitanti, l’istituto ha aperto sul proprio sito una sezione contenente i dati relativi alla campagna di vaccinazione.
Basta collegarsi alla pagina dell’RKI, fare un paio di click e il gioco è fatto. A quel punto apparirà una tabella, all’occorrenza scaricabile in formato Excel, che mostrerà a ciascun utente lo stato d’avanzamento dell’immunizzazione in salsa tedesca. Incolonnati uno sotto l’altro, ecco i 18 Bundesland della Germania. Accanto a ogni stato federato troviamo interessanti indicatori, tra cui il numero totale di vaccinazioni e la differenza rispetto al giorno precedente. La tabella viene aggiornata ogni giorno e, di fatto, tiene conto, in tempo quasi reale, di quanti cittadini tedeschi si sono vaccinati fino a quel momento.
Dati e numeri
Dai dati diffusi dalle autorità sanitarie tedesche, aggiornate alle 8 del mattino del 29 dicembre, notiamo come la Germania abbia vaccinato la bellezza di 41.964 persone. Anche se i primi anziani sono stati vaccinati il 26 dicembre, ovvero con un giorno di anticipo rispetto al via ufficiale, previsto per il 27 dicembre, non si capisce per quale motivo il governo tedesco sia già riuscito a immunizzare quasi 42mila cittadini. Stando ai proclami di Bruxelles, in occasione del mediaticissimo vaccine day, tutti i Paesi dell’Unione europea avrebbero dovuto ricevere la stessa quantità di vaccini.
Sono subito emerse strane discrepanze. L’Italia ha ricevuto 9.750 dosi, in linea con il sistema di quote allestito dall’Europa. Ma che dire della Germania, forte dei suoi 151.125 vaccini, o della Francia, che ha messo le mani su 19.500 antidoti? C’è chi ha provato a spegnere la polemica spiegando che questi dati comprenderebbero anche gli anticipi di vaccini futuri. Sarà pur vero, ma per quale motivo, allora, ci sono già 42mila tedeschi vaccinati a fronte di non si sa bene quanti italiani? La Germania avrà anche ricevuto lo stesso numero di dosi dell’Italia (ricordiamolo: 9.750), ma, anticipi o non anticipi, Berlino ha comunque somministrato il vaccino a decine di migliaia di cittadini.
La trasparenza dei dati
Al netto dell’ennesimo arcano, la Germania ha subito mostrato un ottimo sistema di monitoraggio della sua campagna di vaccinazione. Con trasparenza ed efficienza, l’RKI ha messo a disposizione dei tedeschi una tabella con le somministrazioni dei vaccini, con tanto di suddivisione per territori e categorie a rischio. In Italia abbiamo conosciuto soltanto alcuni tra i primi cittadini vaccinati in ogni regione. Dopo di che, blackout pressoché totale.
Ad oggi, in Italia, non vi è un sito istituzionale come quello dell’RKI attraverso il quale tenere il conto del numero di vaccinati. Perfino la Fondazione Luigi Einaudi ha chiesto al governo di istituire “una sezione trasparenza, unicamente dedicata alla pubblicazione dei dati giornalieri relativi alla vaccinazione anti Covid su scala nazionale e regionale”. Al momento, gli unici aggiornamenti parziali di numeri e strategie sono a carico delle singole Regioni e della struttura guidata dal commissario Domenico Arcuri.
È però necessario cambiare registro perché, come ha fatto notare il presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto, “anche in precedenti occasioni relative ad altre campagne di copertura vaccinale, è stata puntualmente effettuata la pubblicazione via web di tutti i dati relativi al servizio di profilassi erogato”. La Germania, senza perdere tempo, a meno di 24 ore dal V-day aveva già pubblicato la mappa dei vaccini somministrati.