Salvini fa beneficenza, il capo dei City Angels sbrocca: “Io partigiano antirazzista, stia lontano da noi”

 Viva la beneficenza. Viva Fedez che regala soldi a bordo di una Lamborghini. Viva anche Di Maio che in campagna elettorale fa visita all’oasi del clochard. Ma Salvini no, lui ci stia a un palmo dal culo perché siamo partigiani, cosmopoliti e sostanzialmente di sinistra. Una sintesi un po’ brutale, ma in sostanza è questo il Mario Furlan pensiero. Lui, fondatore dei City Angels, un’associazione di volontariato “laica multietnica e antiazzista” fondata a Milano nel 1994 come si legge su Wikipedia, proprio non ha digerito il fatto che Salvini abbia partecipato ad una loro distribuzione natalizia di aiuti per i poveri.

Salvini e la beneficenza di Natale con i City Angels

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Il “partigiano” Mario Furlan è infuriato

Ma se la beneficenza non dovrebbe avere colore perché Mario Furlan si arrabbia? Perché Di Maio sì e Salvini no? Perché il leader leghista con la sua mossa ha semplicemente reso visibile l’ovvio: i City Angels sono una organizzazione di sinistra, che non accetta l’accostamento con qualsiasi elemento sia riconducibile a destra. Per motivi di agibilità e di finanziamento Furlan si propone come organizzazione “apolitica e apartitica”, ma come dimostrano determinate partnership i City Angels rivendicano fieramente la propria origine antifascista e antirazzista.

E così Salvini “imbucato” all’iniziativa City Angels attraverso l’invito della madrina dell’associazione, Daniela Iavarone, ha obbligato Furlan ad una presa di distanze netta e a rivendicare in sostanza il proprio posizionamento politico. Ecco la diretta Facebook con lo sfogo del fondatore dei City Angels.https://www.facebook.com/v2.3/plugins/video.php?allowfullscreen=true&app_id=249643311490&channel=https%3A%2F%2Fstaticxx.facebook.com%2Fx%2Fconnect%2Fxd_arbiter%2F%3Fversion%3D46%23cb%3Df2655ecdb2e639c%26domain%3Dwww.ilprimatonazionale.it%26origin%3Dhttps%253A%252F%252Fwww.ilprimatonazionale.it%252Ff1609de6bb99448%26relation%3Dparent.parent&container_width=696&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fcityangels.it%2Fvideos%2F166307425232096&locale=it_IT&sdk=joey

“Salvini a completa insaputa mia e dell’associazione si è aggregato al gesto personale della nostra madrina Daniela Iavarone. Se lei mi avesse chiesto un parere avrei detto di no, che non ero d’accordo, perché Salvini rappresenta valori molto distanti dai nostri“, chiarisce Furlan. “Mio nonno Mario è stato un leader partigiano”, dice il fondatore dei City Angels con la voce rotta dall’emozione. “Lui mi ha insegnato il valore della libertà e sono anche presidente di un circolo Anpi. Io sono internazionalista, per me non dovrebbero esistere le frontiere. Salvini non era invitato al nostro evento di Natale, che è la preghiera interreligiosa al museo della shoah”.

“I City Angels sono un movimento schierato politicamente”

Furlan poi ha voluto sottolineare come altri politici, tra cui Di Maio, abbiano in passato partecipato alle iniziative dei City Angels, senza che questo creasse alcun problema. In questo modo voleva spiegare in qualche modo l’apartiticità della sua associazione, ma di fatto ha chiarito che sono solo i politici di una certa estrazione, come Salvini, a non essere graditi. Confermando così proprio il carattere politico dei City Angels. Fatto questo che ha giustamente spinto la madrina Iavarone a rassegnare le proprie dimissioni. 

La Iavarone si dimette

“Mi dimetto da madrina dei City Angels perché in un movimento schierato politicamente non ci sto“, ha dichiarato la Iavarone dopo lo sfogo di Furlan. “Mario continua a dire che non glielo avevo detto, evidentemente c’è stato un fraintendimento ma davvero non capisco quale problema ci sia, visto che ci sono decine di foto di Salvini con i City Angels, che hanno sempre ospitato politici di tutti i tipi, da Sala a De Corato. La beneficenza non ha colore politico, tutti sanno che sono amica di Salvini da quando era un ragazzo, e ora non capisco perché si faccia polemica per questa iniziativa e non per la sua presenza, sempre ieri, al pranzo dell’Opera cardinal Ferrari”.

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