Applausi a Di Maio e Salvini, Travaglio: ‘Chi ieri li applaudiva si aggrappava disperatamente all’ultimo brandello di ponte’

È una buona notizia secondo Marco Travaglio che ai funerali di Stato delle vittime del crollo del Ponte Morandi che si sono tenuti ieri a Genova, ci siano stati applausi per Luigi Di Maio e Matteo Salvini in quanto i cittadini si sono stretti “attorno alle proprie istituzioni” e se ne sono sentiti rappresentati “senza vergognarsene”.

Nel suo editoriale di oggi il direttore del Fatto Quotidiano ricorda alcune occasioni nelle quali i cittadini applaudirono i politici: i funerali di Falcone e Borsellino o le messe dopo terremoti e alluvioni.

Quanto all’episodio accaduto ieri a Genova, Travaglio osserva che c’è un “fatto senza precedenti da tanti anni”, ovvero che mentre il governo veniva salutato con un applauso, contro gli ex ministri del Pd Martina e Pinotti si levavano fischi e insulti.

Il giornalista cita le parole pronunciate alle esequie dal cardinale Bagnasco, il quale ha detto che il disastro del Ponte Morandi “ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova”. Per rimarginare questo squarcio, aggiunge Travaglio, “i punti di riferimento istituzionali e il rapporto fiduciario fra governanti e governati sono decisivi”.

E pare che il governo abbiamo mosso i primi passi nella giusta direzione in quanto la loro reazione alla catastrofe è stata “pronta e seria”: infatti il premier Giuseppe Conte venerdì scorso ha annunciato che è stato avviato l’iter della revoca della concessione delle Autostrade alla società della famiglia Benetton.

Travaglio lancia però un monito all’esecutivo gialloverde: “Fossimo in Conte, in Di Maio e in Salvini, però, eviteremmo di dormire sugli allori e sugli applausi come se fossero dovuti ed eterni,” scrive il direttore del Fatto, che aggiunge: “Anzi, ne saremmo sinceramente sgomenti per il carico di responsabilità che comportano”.

“Chi ieri li applaudiva” conclude Travaglio “si aggrappava disperatamente all’ultimo brandello di ponte, cioè di Stato, rimasto in piedi fra tante macerie e tanti morti”.

Leggi l’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano…

 

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