Pescatori liberati, tutti negativi ai test Covid. L’abbraccio ai familiari dopo 100 giorni di incubo (video)


I 18 pescatori liberati, dopo il lungo sequestro durato oltre tre mesi in Libia, sono finalmente arrivati a Mazzara del Vallo. I due pescherecci Antartide e Medinea, con i nostri connazionali a bordo,  hanno attraccato alla banchina del porto siciliano. Dopo oltre 100 giorni di sequestro e di silenzio istituzionale, sono liberi e al sicuro. Ad accoglierli, il suono delle sirene di tutte le imbarcazioni ormeggiate. Sotto un gazebo, i parenti, stremati da ansia, preoccupazione, in attesa. E subito, per i pescatori rientrati sono stati eseguiti tamponi e verifiche Covid che hanno dato esito rassicurante. I test rapidi eseguiti da quattro sanitari della Usca dell’Asp di Trapani sono, infatti, tutti negativi. Eseguiti anche quelli molecolari, i cui responsi si conosceranno solo nel tardo pomeriggio. Adesso dunque i 18 pescatori possono tornare a casa.

Pescatori liberati, oggi è il giorno dell’abbraccio coi familiari

Ieri, un’ultima cena sui pescherecci, prima dell’approdo a Mazara. Una cena offerta dalla Marina Militare e dall’equipaggio della nave Carlo Margottini, che ha scortato per due giorni i due pescherecci. Insieme con la cena è arrivato anche un biglietto con su scritto “Bentornati a casa”. Oggi, tante lacrime, questa volta di gioia, e tanti abbracci tra i parenti e i pescatori. «Pensavamo di non vederti più – ha detto la cognata di Bernardo Salvo mentre lo abbracciava fuori dall’auto –. È stato terribile aspettare senza sapere nulla». Poi, i pescatori hanno lasciato il porto a bordo delle auto dei familiari. Alcuni si sono fermati con i cronisti, altri no.

Paura e silenzio: un incubo lungo oltre 100 giorni

Stanchezza, sicuramente. Ma, nonostante la fine dell’incubo, sui loro volti e nelle parole dei familiari dei pescatori sequestrati, trapela la delusione per i ritardi che hanno prolungato la loro detenzione. Da parte loro, invece, gli esponenti del governo esprimono soddisfazione e rivendicano il successo dell’operazione rientro. Tanto che, in una nota, il Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo sente il bisogno di scrivere: «Sono finalmente giunti nel porto siciliano i nostri pescatori di Mazara del Vallo. È un momento di immensa gioia per tutta l’Italia». Sottolineando però, a stretto giro, che: «È l’ora di mettere da parte ogni polemica e unirsi alla felicità dei familiari che ora potranno riabbracciare i propri cari e trascorrere con loro, in serenità, le prossime festività. Di questo dobbiamo riconoscere il grande lavoro della Presidenza del Consiglio, del Ministero degli Affari Esteri, dei Servizi di informazione per la sicurezza, che hanno lavorato in silenzio e con grande professionalità per riportare a casa i nostri concittadini».

La Morani dimentica le polemiche e annuncia aiuti…

Anche la piddina Alessia Morani si unisce al coro di soddisfazione e gioia per il rientro dei 18 pescatori. Dimenticando, almeno per il tempo della sua dichiarazione a SkyTg24, ansia, preoccupazione, polemiche e rivendicazioni dei familiari dei sequestrati, barricati sotto la sede del governo nazionale per giorni e giorni. In attesa di risposte. Un dialogo unidirezionale, che ha logorato i parenti dei pescatori e allungato i tempi di trattive e rientro. Ma tant’è: la sottosegretaria allo Sviluppo economico ha voluto presenziare e condividere la gioia del ritorno a casa dei 18 pescatori, sottolineando in tv: «Oggi è una giornata di grande festa in tutta Italia perché i nostri pescatori tornano a casa». Aggiungendo anche: «Ora credo ci si debba mettere al lavoro per dare una mano anche dal punto di vista economico». Annunciando un piano per un fondo che possa, almeno in parte, ricompensare i danni (anche economici) subiti nel lungo, estenuante, periodo di detenzione in Libia.

L’accoglienza del sindaco a Mazzara del Vallo

Ma andiamo oltre. E come ha ribadito il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, «oggi è solo un giorno di festa. Ogni discussione la lasciamo ai giorni che verranno. Mazara è pronta ad accogliere i nostri uomini. Io sono molto emozionato, finalmente finisce in incubo». E allora, polemiche politiche a parte, oggi è il giorno della gioia e della fine della paura. Fermento e tanta emozione erano tangibili, infatti, al porto nuovo di Mazara stamattina: «Non vedo l’ora di abbracciare mio figlio», ha detto Anna Giacalone. «Non sto nella pelle – ha anche aggiunto –. Questi giorni non passavano mai. Finalmente ci siamo». Pioveva ininterrottamente da ore a Mazara. Ma forse quella pioggia ha sciacquato dal viso stress e preoccupazione. Per dimenticare l’incubo, invece, servirà sicuramente altro tempo...

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