Giuseppe Conte, Italia Viva lo chiama in Aula: “Mistero e stranezze, riferisca sulla norma-salvagente per il padre di Olivia Paladino”
Giuseppe Conte attaccato su più fronti. Matteo Renzi sembra fare sul serio. Nei giorni delle “minacce” alla tenuta del governo, Italia Viva affila le armi. Questa volta a mettere a dura prova il presidente del Consiglio ci pensa Michele Anzaldi. Il deputato di Iv e componente della commissione parlamentare sui Servizi Radiotelevisivi ha richiesto un’interrogazione al premier per capire chi materialmente ha depenalizzato il mancato versamento della tassa di soggiorno da parte degli alberghi. Tra i primi a usufruire della norma niente di meno di Cesare Paladino, padre di Olivia nonché suocero di Conte.
Nel testo contenuto nel dl Rilancio, scrive Anzaldi nell’interrogazione, “é prevista infatti la depenalizzazione del mancato versamento della tassa di soggiorno da parte degli alberghi, stabilendo invece l’applicazione di una semplice sanzione amministrativa sui titolari delle strutture ricettive” di cui Cesare Paladino, come proprietario dell’Hotel Plaza a Roma, ha potuto beneficiare. Riallacciandosi a quanto pubblicato dalla stampa, Anzaldi ricostruisce che nel luglio del 2019 Paladino era stato condannato alla pena di 1 anno, 2 mesi e 17 giorni di reclusione per l’omesso versamento al Comune di Roma della tassa di soggiorno negli anni 2014-2018, per un totale di 2.047.677 euro. Tuttavia grazie al dl Rilancio a Cesare Paladino la pena e la sanzione sono state cancellate. Un caso? Non è dato sapersi.
La richiesta del renziano è stata soddisfata: a rivendicare la paternità della norma ci ha pensato Dario Franceschini. “Finora – è il commento di Anzaldi – nessun altro esponente del Governo o dei partiti aveva deciso di mettere la faccia su questa norma, che è risultata essere un salvagente per il padre della compagna del presidente del Consiglio”. Finita qui? Neanche per sogno: “Resta il mistero e la stranezza – conclude – dell’applicazione retroattiva della norma decisa da un giudice di Roma proprio per il titolare del Grand Hotel Plaza di Roma, a differenza di quanto è stato deciso invece in altri tribunali e addirittura di quanto decretato dalla Cassazione, secondo cui la norma non può essere retroattiva. Dubbi sui quali si esprime anche il ministro Franceschini, secondo il quale ’la misura è stata inserita guardando al presente e al futuro, non al passato. Per qualcuno, però, è stata un paracadute che ha cancellato una condanna passata in giudicato”. Insomma, Italia Viva è pronta a fare battaglia.