Lo zimbello d’Italia Toninelli nel 2019: “I migranti non sbarcheranno finché l’Ue non batte un colpo”. Se lo ricorda?
Lo zimbello d’Italia, Danilo Toninelli, dopo la grottesca deposizione in aula a Catania all’udienza preliminare del processo Gregoretti contro Matteo Salvini, dove l’ex ministro alle Infrastrutture grillino è chiamato in veste di testimone. Una infinita sequenza di “non ricordo“, pronunciato anche davanti all’evidenza della sua firma su un documento, che ha ovviamente scatenato ironie e sfottò sulle “amnesie” del grillino. Spettacolo, in verità, inqualificabile.
Ed è inqualificabile soprattutto alla luce di alcuni tweet che ora, ovviamente, gli vengono scagliati contro. Per esempio, ricorda Il Giornale, il 29 gennaio 2019, Toninelli cinguettava: “Non li faremo sbarcare finché la Ue non batte un colpo”. Il riferimento? I migranti in attesa sulla nave, ovvero esattamente il caso per cui Salvini è indagato come potenziale “sequestratore di persone”. Ovvero esattamente il caso che Toninelli sotto giuramento dice di non ricordare.
Non a caso, in aula, di fronte ai molteplici “non ricordo”, anche il gup è sobbalzato: “Scusi senatore, ma l’indirizzo politico poi si deve concretizzare in azione politica. Posso pensare che lei non abbia mai dato un indirizzo? O non lo ricorda?”. Ma Toninelli, ovviamente, se non ricorda afferma che “non l’ho mai fatto“. Ridicolo. Risibile. Anche perché non ci sono soltanto i tweet, ma anche gli interventi in radio in quei roventi giorni di agosto 2018, quelli dei fatti che hanno dato il là al processo in corso: “Sono d’accordo con Salvini ad aspettare”, affermava riferendosi alla redistribuzione dei migranti salvati in mare prima di farli salvare. Eppure, oggi, “non ricorda”.
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