Dittatura sanitaria, viene perseguitato dai vigili a causa del Dpcm: pasticcere muore d’infarto dopo l’ennesima lite

 Morire d’infarto dopo l’ennesima, accesa discussione coi vigili: è la tragica fine toccata a Sauro Capoferri, pasticciere di Novara, esperto anche nella preparazione di banchetti, che nella mattinata di mercoledì si è accasciato di fronte alla propria pasticceria dopo un alterco con le forze dell’ordine.

L’origine della disputa è da ricercarsi nella contravvenzione elevata quella mattina da una pattuglia di passaggio nei confronti della moglie di Capoferri, che a quanto pare aveva parcheggiato l’automobile contromano. Da qui le proteste del pasticciere che riteneva la multa ingiustificata.

Un pasticciere perseguitato…fino all’infarto

Stando a quanto riporta il Corriere, parenti e amici del 61enne sono concordi nel sostenere che ultimamente egli fosse vittima di una sorta di «persecuzione» da parte dei vigili, che si erano intestarditi ad effettuare controlli continui sull’attività del Capoferri per presunte violazioni del Dpcm. Controlli che scattavano in seguito a numerose, sistematiche segnalazioni da parte di qualche zelante delatore. O peggio, da qualche esercente rivale. Fino alla multa da 400 euro per violazione delle norme anti-Covid, arrivata ad inizio novembre.

Parla il comandante dei vigili

«Purtroppo avevamo ricevuto molte segnalazioni sul fatto che in quel locale si violava il Dpcm, che dal retro della pasticceria fosse consentito a degli avventori di entrare e di consumare, anche passando dal retro del locale», spiega al Corriere il comandante della polizia municipale Pietro di Troia. «Il Dpcm ci impone di verificare e di far rispettare le nome di sicurezza, ma mercoledì durante un nuovo controllo il titolare si è alterato ed ha avuto un diverbio con un agente, a causa forse anche di una multa che era stata nel frattempo elevata a una macchina della famiglia – della moglie o della figlia credo – parcheggiata lì vicino in maniera impropria. Il signor Capoferri è stato probabilmente vittima di un infarto e l’agente ha provveduto subito a praticargli un massaggio cardiaco, sfortunatamente inutile». Il Comune e il Comando hanno disposto verifiche per chiarire eventuali abusi.

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