Il giallo della donazione di Atlantia alla Regione di Zingaretti

Ha fatto discutere nei giorni scorsi la notizia della donazione di 500mila euro da Atlantia Spa alla Regione Lazio.

“Abbiamo fatto tutto in modo trasparente”, dicono da via Cristoforo Colombo al quotidiano Domani, che per primo ha sollevato la questione. Tecnicamente, infatti, Atlantia, come altre grandi aziende italiane, ha donato l’importo sulla base dell’articolo 99 del decreto legge 23 marzo 2020 che prevedeva la possibilità di effettuare “erogazioni liberali a sostegno del contrasto all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

Ma l’opposizione alla Pisana, nelle scorse settimane, si è chiesta se fosse davvero opportuno che una società al centro di una battaglia legale con il governo donasse mezzo milione di euro alla Regione amministrata dal leader del Pd, Nicola Zingaretti. Il segretario dello stesso partito a cui appartiene la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, che sta trattando in prima persona l’uscita dell’azienda dei Benetton da Autostrade per l’Italia dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, che costò la vita a 43 persone.

“Nella vicenda ci sono delle anomalie che il presidente Zingaretti farebbe meglio a chiarire”, spiega al Giornale.it Chiara Colosimo, consigliere di Fratelli d’Italia che i primi di dicembre ha presentato un’interrogazione al presidente. La questione dell’opportunità politica di ricevere un finanziamento da una società così al centro dei riflettori non è l’unica a destare perplessità. Lo scorso 31 marzo, infatti, il Consiglio di Amministrazione di Atlantia aveva deliberato “l’erogazione di donazioni per 5 milioni di euro finalizzate a supportare la gestione dell’emergenza causata dal Covid19, a sviluppare progetti di ricerca, diagnosi e assistenza sanitaria per i cittadini che hanno contratto il virus e a favorire l’impegno di associazioni umanitarie nei confronti delle fasce più deboli della popolazione”.

Tra questi, quello di realizzare, con un contributo di 500mila euro destinato alla Regione Lazio, il nuovo “Covid Hospital” del Policlinico di Roma Tor Vergata, per ospitare circa 80 pazienti Covid. L’azienda specificava, inoltre, che il contributo sarebbe stato impiegato “per finanziare una parte dei lavori di ristrutturazione degli ambienti e per l’acquisto delle attrezzature mediche necessarie”. Ma a sorpresa, con una delibera di giunta del 26 novembre, su proposta dell’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, la Regione sceglie di cambiare la destinazione dei fondi messi a disposizione da Atlantia e decide di metterli in campo per acquistare gli “ultracongelatori” per “l’attuazione del piano di fattibilità della prima fase di somministrazione del vaccino Covid-19”.

“I soldi delle donazioni, però – ci spiega una fonte interna agli uffici dell’ente – sono vincolati alla destinazione d’uso espressa dalla società e non possono essere utilizzati per altri scopi”. “In tal caso – prosegue – anche solo uno degli azionisti della società potrebbe richiederli indietro”. Eppure, al netto del fatto che Atlantia, in un suo comunicato ufficiale, mette nero su bianco di aver donato la somma in “accordo” con la Regione per la realizzazione dell’ospedale Covid di Tor Vergata, non ci sono al momento atti amministrativi che giustificano l’utilizzo delle somme per un fine diverso da quello indicato dalla società nella delibera di donazione.

Non solo. Nella stessa delibera del 26 novembre la giunta assicura che procederà “con successivi atti, dopo l’adozione dell’opportuna variazione di bilancio, ad impegnare sul capitolo H22131 esercizio finanziario 2020 l’importo complessivo” destinato “all’acquisizione in autonomia di una dotazione minima di congelatori per la conservazione dei vaccini Covid-19”. Ma dopo più di due settimane sul capitolo in uscita citato nella delibera, l’H22131, che ilGiornale.it ha potuto visionare, quei soldi ancora non ci sono. All’interno, infatti, ci sono 3 milioni di euro, frutto di una erogazione liberale effettuata da Enel Cuore Onlus, già interamente assegnati, coerentemente con quanto disposto dall’associazione, per la Asl Roma 4, l’azienda ospedaliera Sant’Andrea e la fondazione policlinico Tor Vergata.

“Quali sono i motivi che hanno portato l’assessorato alla Sanità e la Direzione Salute e Integrazione Socio-Sanitaria a destinare la somma donata da Atlantia, e inizialmente riservata alla creazione Covid Hospital del Policlinico Tor Vergata, per acquistare congelatori per l’attuazione del piano di fattibilità della prima fase di somministrazione del vaccino Covid-19” in mancanza di un “atto amministrativo” che permettesse “l’utilizzo della somma donata da Atlantia SpA per un fine diverso da quello indicato dalla società stessa nella sua delibera di donazione”, si chiede Chiara Colosimo nell’interrogazione.

E ancora: “La regione Lazio ha informato, ufficialmente e formalmente, Atlantia SpA sul cambio di destinazione della somma che la stessa società aveva donato a seguito di delibera del suo CdA?”. Domande che per ora restano senza una risposta. “Non vorremmo che l’amministrazione regionale si sia messa in un ginepraio dal quale è difficile uscire”, commenta la Colosimo. “Del resto non sarebbe la prima volta che la giunta regionale dimostra una poca dimestichezza con i soldi pubblici, basta vedere la vicenda mascherine che si continua a tenere volutamente sotto silenzio”, incalza il consigliere regionale, che chiede a Zingaretti di intervenire per chiarire la questione.

il giornale.it

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