Svelato il segreto sul contagio Il vero ruolo degli asintomatici
I soggetti positivi ma asintomatici al Covid-19 non riuscirebbero a trasmettere il virus: è questo il risultato di un nuovo studio cinese sulla pandemia da Sars-Cov-2 che cambierebbe, così, quanto detto e quanto si sa fino a questo momento sul ruolo degli asintomatici.
Una nuova scoperta
La ricerca (qui in allegato), intitolata “Post-lockdown SARS-CoV-2 nucleic acid screening in nearly ten million residents of Wuhan, China”, è stata da poco pubblicata su Nature, una delle più importanti e prestigiose riviste scientifiche esistenti. Lo screening, realizzato tra i residenti di Wuhan, ha preso in esame 300 soggetti positivi e asintomatici di età compresa tra 10 e 89 anni (132 persone di sesso maschile e 168 di sesso femminile) tra il 4 maggio ed il primo giugno scorso attraverso l’impiego di alcuni test per la reazione a catena della polimerasi a trascrizione inversa (Rt-Pcr), utilizzata principalmente per misurare la quantità di Rna specifico. I campioni di virus dei soggetti asintomatici sono stati posti sotto coltura in laboratorio, ma non hanno portato alla generazione di “alcun virus trasmissibile”.
“Tutti i casi negativi”
“Rispetto ai pazienti sintomatici, le persone asintomatiche presentano in genere una bassa carica virale e una scarsa durata dello spargimento virale, che comportano un calo del rischio di trasmissibilità della Sars-Cov-2”, scrivono i ricercatori. Questo nuovo studio smentirebbe, per così dire, la teoria seconda la quale la trasmissione del virus da parte degli asintomatici giocherebbe un ruolo di primo piano nell’evolversi della pandemia mondiale. Oltre alla bassa carica virale, lo studio sottolinea che gli asintomatici avrebbero una diffusione virale di “breve durata” che diminuisce il rischio di trasmettere il Sars-Cov-2. Tutti i contatti stretti dei casi positivi asintomatici sono risultati negativi, e si parla di oltre mille individui (1.174 per la precisione). Nessuno di loro, a contatto con i 300 asintomatici, si è ammalato.Distribuzione occupazionale dei positivi asintomatici
I casi positivi asintomatici, i casi ripetitivi ed i loro contatti stretti sono stati isolati per almeno due settimane fino a quando i risultati del test degli acidi nucleici sono stati negativi. Nessuno dei casi positivi rilevati o i loro contatti stretti sono diventati sintomatici o confermati di recente con Covid-19 durante il periodo di isolamento. Colture virali di laboratorio e studi genetici hanno dimostrato che la virulenza del virus Sars-Cov-2 può indebolirsi nel tempo e che le persone infettate con “poco virus” avevano maggiori probabilità di essere asintomatiche e con una carica virale inferiore rispetto ai casi di infezione precedente.
Non c’è dubbio che questo nuovo studio, in qualche modo, rimescola le carte in tavola e rende ancor più complesso il lavoro degli studiosi che cercano quotidianamente delle risposte sulla diffusione della pandemia nel mondo. Il dottor Simone Gold, fondatore dell’Americàs Frontline Doctor, ha commentato che “lo studio conferma quel che i medici sanno e che i non addetti ai lavori sospettano da un millennio: vale a dire, che la trasmissione dagli asintomatici non è mai stata la causa primaria delle epidemie”.
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