Bruno Vespa, la previsione infausta sulla tenuta economica: “Il problema vero non è Natale, ma l’Epifania”
Il problema non è Natale, ma cosa accadrà dopo. Per Bruno Vespa c’è una data che va cerchiata in rosso ed è l’Epifania. “Le macerie che lascerà il Covid saranno superiori al previsto, come lasciano immaginare gli indicatori economici”. I ristori secondo il conduttore di Porta a Porta non sono altro che “una mancia, pure gradita”, ma quello che veramente serve all’Italia è una “ripartenza globale”. La stessa auspicata da Giuseppe Conte. Peccato però – e qui Vespa sul Giorno mette il dito nella piaga – che “Conte sa di guidare un’automobile con le ruote quadrate, per usare una felice e drammatica espressione usata ieri dal Censis nel suo rapporto annuale”.
“Avanza a fatica – cita le parole dell’istituto di ricerca socio-economica italiani – suddividendo ogni rotazione in quattro unità, con un disumano sforzo per ogni quarto di giro compiuto, tra pesanti tonfi e tentennamenti”. Eppure – prosegue Vespa – “il Paese non merita questo, anche se gli italiani non sono certo incolpevoli per le inefficienze e i ritardi dell’Italia. Il governo non può essere schiavo della sua fragilità. E se il Quirinale, per avvertire gli incauti, lascia capire che si può scivolare verso le elezioni, questo non può significare la paralisi illudendosi di evitarle”. Il tempo stringe e non si può dimenticare il presente per lasciare spazio al futuro.