Ponte Morandi Genova, Bechis: ‘È stata la sinistra a tenere il viadotto’

I giornali italiani e Matteo Renzi hanno tentato di attribuire ai 5Stelle la responsabilità del disastro resuscitando un vecchio post di un attivista espulso dal M5S che riprendeva l’appello di un comitato cittadino affinché non si facesse la “Gronda di Genova”, ovvero il passante che avrebbe permesso di distribuire il traffico cittadino su più strade.

Peccato che anche se si fosse costruita, come affermato dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, il Ponte Morandi ieri sarebbe crollato comunque. E in ogni caso, come ha scritto Franco Bechis su Libero, fu il ministro dei Trasporti del governo Prodi Claudio Burlando a bloccare la costruzione del viadotto, nonostante il progetto fosse stato già approvato dal precedente governo Berlusconi:

“se tutto fosse andato come doveva, questo 14 agosto non avremmo assistito alla spaventosa tragedia del ponte che si piega in due e trascina nell’ inferno chiunque fosse sopra e sotto”, scrive Bechis, che aggiunge:

“Ma arrivò un altro governo, quello di Romano Prodi e un ministro dei Trasporti sensibilissimo alle proteste liguri contro i nuovi lavori: Claudio Burlando”.

“Non si sa se per convinzione sua o per salvare il governo,” prosegue Bechis “Burlando bloccò il passante che si stava costruendo. Alla società Autostrade non restò che obbedire al proprio azionista, bloccare i lavori e pagare pure le penali alle imprese che avevano iniziato inutilmente i lavori dopo avere vinto regolare gara”.

Il giornalista ricorda anche che “tutti – proprio tutti – sapevano che il ponte non avrebbe retto a quello che passava sopra, e sapevano pure che quel punto nevralgico di Genova aveva la massima concentrazione di traffico di tutta Italia”.

Quanto alla questione della Gronda di Genova, Bechis spiega:

“La storia è sempre stata questa fino ai più recenti comitati no-Gronda sostenuti da esponenti del M5s ligure ed ospitati spesso sul blog di Beppe Grillo. A dire il vero sono stati gli unici oppositori al progetto a non contare un due di picche, perché finalmente con la loro opposizione tutti gli altri politici sono riusciti a fare fronte comune e il progetto del passante di Genova è stato approvato nel settembre 2017 e ha avuto solo un paio di mesi fa il via libera definitivo da parte della Unione europea, ma i cantieri si sarebbero aperti solo nel 2019 e l’ alternativa a ponte Morandi sarebbe stata effettiva solo nel 2028-2029, dopo un investimento di 4,3 miliardi di euro”

 

 

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