Assembramenti a Napoli per salutare Maradona. Esplode la polemica
Maradona è per Napoli quello che un figlio è per una madre. Non era nato a Napoli, e nemmeno in Italia, ma in quella città ha trovato la sua seconda casa nel 1984. Maradona per i napoletani ha personificato Napoli, le sue caratteristiche distintive, le sue bellezze e le sue imperfezioni: Maradona è diventato Napoli.
È stato amore a prima vista, un sentimento corrisposto che non si è mai spento, nonostante i nonostante che potevano strappare per sempre quel legame. Ma una madre ama per sempre un suo figlio, anche quando sbaglia, anche quando non ha giustificazioni. Ci litiga, lo sgrida e magari non ci parla per qualche tempo, ma l’amore che ha per lui non viene mai meno. Napoli ora piange il suo figlio e fa rumore perché è il dolore di un’intera città, di milioni di persone che ora si sentono un po’ più sole. Solo a causa dell’epidemia, senza contare gli altri, l’Italia da marzo a oggi ha pianto quasi 53mila morti, figli di ogni età, strappati alle famiglie dal coronavirus, e per loro non ci sono potute essere cerimonie di commemorazione.
Parte da qui la polemica per quello che sta succedendo a Napoli, che nelle ultime 36 ore si è dimenticata di essere una zona rossa. Il dolore è illogico e irrazionale, è vero, ma certe immagini oggi non sono tollerabili. “Avevo capito che la Regione Campania fosse zona rossa, con annessi divieti di assembramenti e di coprifuoco. Avevo capito che le norme nazionali vigenti per il virus valessero per ogni Regione, inclusa la Campania, eppure vedendo gli assembramenti ieri sera fuori dallo stadio di Napoli per omaggiare la memoria di Maradona non leggo dichiarazioni a riguardo del premier Conte e del ministro Speranza. Avevo capito che in Regione Campania ci fosse un governatore che parlava di lanciafiamme, esercito, muri sui confini regionali… ma vedo che si è zittito di fronte a tutto questo. Avevo capito male io?”, scrive su Facebook il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. Le sue parole racchiudono il pensiero comune, quello di un Paese in cui il tessuto economico è stato strappato dalle chiusure quasi a oltranza degli esercizi commerciali, dei luoghi della cultura e della ristorazione. Assembramenti a Napoli per Maradona
Napoli è la citta degli ospedali al collasso, delle bombole di ossigeno che mancano e che vengono rivendute nel mercato nero. È la città per la quale fino a pochi giorni fa si chiedevano medici e personale sanitario per far fronte all’emergenza sanitaria. Fino a pochi giorni fa Napoli era questo ma la morte di Maradona ha cancellato la paura, la rabbia per il mal funzionamento delle strutture sanitarie. Napoli che scendeva in piazza per chiedere la riapertura, che vuole tornare zona gialla, ora è assembrata attorno allo stadio San Paolo e se ne frega dei divieti, del coprifuoco, delle “motivazioni urgenti” che possono giustificare le uscite di casa nelle zone rosse del Paese. Vincenzo De Luca è in silenzio, voleva andare con i lanciafiamme alle feste di laurea lo scorso aprile, quando la Campania sembrava aver scampato l’urto violento con il coronavirus. Ora che la sua regione è ginocchio, ora che il coronavirus sta picchiando forte a Napoli e in Campania, lascia che si verifichino assembramenti contrari a ogni direttiva di contenimento. La curva è in miglioramento, l’epidemia rallenta, ma come ha dimostrato l’estate basta poco per riaccendere la fiammata e ricominciare da capo, ma stavolta senza margini di manovra, perché le terapie intensive e gli ospedali sono ancora in piena emergenza.
Osservando le immagini che provengono da Napoli, pur rispettando il dolore di una città, la polemica è legittima. In queste ore il governo sta decidendo i prossimi passi in vista del Natale e potrebbe mettere dei paletti anche sulle commemorazioni religiose, uno dei capisaldi di questo periodo per la tradizione italiana del Santo Natale. Nel frattempo a Napoli ci sono cori da stadio per le strade, abbracci e assembramenti anacronistici. “Vorrei capire se regole delle zone rosse valgono solo per la Lombardia? Nella Campania di Di Maio e Fico è tutto concesso, anche gli assembramenti notturni davanti allo stadio per commemorare Maradona? Ministro Speranza nulla da dire? E i soloni del CTS? Tutti zitti oggi? Poi però almeno evitate le sparate del ministro Boccia sull’anticipare di due ore le messe di Natale: oppure vale l’eccezione per comperare Maradona ma non per la festa più sacra per tutti noi?”, si chiede l’on.Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier. Gesù bambino potrebbe nascere due ore prima, secondo quanto dichiarato dal ministro Francesco Boccia, ma Maradona non si poteva piangere in forma privata.