La sinistra italiana “arma” i violenti: 2 bombe in 3 giorni contro le sedi della Lega. Salvini: “Non ci fate paura”
La sinistra perdente ora passa alla violenza contro gli avversari politici come negli anni 70′. In soli tre giorni due bombe contro le sedi della Lega. Gli ordigni sono stati progettati per colpire e uccidere il maggior numero di persone. Matteo Salvini: “I violenti e i delinquenti non ci fanno paura”
Torna la strategia della tensione degli anni di piombo? Di sicuro tornano le bombe contro chi non la pensa come i terroristi. Oggi alle ore 13.55 un ordigno rudimentale è esploso in via Fontana 95, a Villorba, in provincia di Treviso, davanti alla storica sede della Lega, conosciuta come K3. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, col personale operativo del nucleo Nbcr. Nessuna persona è rimasta coinvolta, limitati i danni al portone di ingresso. Ma gli ordigni erano due, il secondo è stato disinnescato dagli artificieri.
Questa sede della Lega è molto nota in Veneto, si pensi che proprio qui il governatore Luca Zaia ha festeggiato i suoi successi elettorali. Secondo le prime informazioni, la bomba è esplosa di notte, e nessuno avrebbe sentito il botto. Tuttavia è arrivato un volantino in questura annunciando la presenza delle bombe nella sede della Lega. I dirigenti leghisti (l’ex sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo è arrivato in sede) sono stati avvertiti dalla Polizia. Come da consolidata tradizione, la prima bomba era in realtà una trappola: l’ordigno più potente era il secondo, che sarebbe dovuto esplodere quando i soccorsi fossero arrivati. Il volantino, a quanto si apprende, è firmato da una sigla anarchica la cui autenticità è ora vagliata dagli inquirenti.
Il segretario federale della Lega Matteo Salvini ha scritto in un tweet «Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima». E lancia l’hashtag #iononmollo. «Esprimo la mia più ferma condanna per l’attentato alla sede della Lega di Treviso. Si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa: si tratta comunque di un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spirale». Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta il grave atto compiuto la notte scorsa al K3, sede della Lega a Treviso,, aggiungendo: “La rivendicazione giunta ci riporta a tristi epoche e ad allucinanti linguaggi che credevamo ormai dimenticati. Se così non è, questi nemici della democrazia sappiano che troveranno una società veneta pronta a respingerli nel nome del confronto civile e della difesa delle istituzioni democratiche”.