Nuovo attacco di Cacciari al governo: «Non ho mai fatto orge a Natale, parlate di cose serie»
Massimo Cacciari spara altre bordate sul governo. Quella sceneggiata sul “Natale sobrio” nell’era del Covid non gli va giù. È un dibattito che detesta. «Non ho mai fatto orge a Natale», dice in modo particolarmente polemico. «Certo che siamo disposti a non andare in discoteca, sembra che il problema sia questo». Ma non è così. «Il problema sono milioni di persone in cassa integrazione, persone che sono a casa con angoscia perché rischiano di perdere il lavoro».
Cacciari: «Discutiamo della gente che perde il lavoro»
«L’80% delle partite Iva è alla canna del gas e siamo qui a parlare del cenone. Non è che tali questioni vengono affrontate se si riapre un giorno prima o un giorno dopo. Se gli scienziati dicono che certe regole servono fino al 31 marzo, va bene», aggiunge a Otto e Mezzo su La7. «Ma noi di sinistra dobbiamo porci il problema di diseguaglianze intollerabili all’interno di questa situazione. Discutiamo di aziende che chiudono e gente che va a casa. Alla fine dell’anno avremo 2700 miliardi di debito, chi li paga? Questi sono i discorsi da fare, gli scienziati mi dicano poi se devo restare a casa o posso andare al ristorante», ribadisce.
«Era tutto previsto, bisognava essere preparati»
Pochi giorni fa un altro affondo. «La seconda ondata era prevista, bisognava essere preparati», aveva detto Cacciari. «Si è fatto un terzo di quello che si era promesso, i numeri sono quelli. Dal governo bisogna esigere un’indicazione precisa sul Dopoguerra. A Milano è tutto chiuso, è una tristezza infinita. Tutti intristiti, metà disperati. La situazione si fa davvero tragica, soprattutto nella prospettiva di non poter riaprire nulla nemmeno a Natale. Può darsi che il governo pensi di salvaguardare il Natale», aveva concluso il filosofo. «Ma dipenderà dall’andamento dei contagi e dall’insufficienza delle terapie intensive e dal numero di medici».