Dal governo 30 milioni per i tamponi e 50 per la cooperazione. Delmastro (FdI): “Indecente”
Roma, 19 nov – Il governo giallofucsia ha stanziato 30 milioni di euro per i tamponi. Una cifra senz’altro importante, ma appena sufficiente vista la situazione sanitaria che sta vivendo l’Italia. A colpire però è quanto l’esecutivo ha deciso di erogare al contempo per la cooperazione internazionale: ben 50 milioni di euro. Sì, avete letto bene, molti più soldi che per i tamponi. A denunciarlo è Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri.
“Oggi il sottosegretario agli Esteri ha spudoratamente confermato che, mentre ci stiamo indebitando per curare le ferite economiche e sanitarie che il coronavirus ha inferto alla nostra Nazione, il governo ha erogato più di 50 milioni di euro per la cooperazione internazionale”, dice Delmastro. “Ma ciò che è parossistico e indecente – prosegue il deputato di FdI – è l’inquietante contestualità della deliberazione del 9 novembre con cui il governo ha erogato questi 50 milioni e il decreto Ristori bis che ha la medesima data. Nel decreto Ristori bis, che doveva essere un provvedimento fondamentale per la ripresa economica, sono stati destinati 30 milioni di euro per i tamponi ma sarebbero potuti essere 80 milioni se non fossero stati erogati 50 per la cooperazione internazionale”.
Le priorità del governo
Certo, qualcuno potrebbe far notare le diverse finalità dei fondi, ma colpisce che si impieghi così tanto per la cooperazione (pur importante) quando l’Italia si ritrova a gestire una crisi storica causata da una pandemia. Non solo, come fatto notare dallo stesso Delmastro, “sempre nel decreto Ristori sono stati destinati 50 milioni di euro per le indennità alle Forze di polizia ma potevano essere 100, così come sono stati tolti 100 milioni di euro alla filiera agricola perché mancavano i soldi, ma lo stesso giorno il governo ne ha trovati 50 sempre per la cooperazione internazionale”. E “ancora nel medesimo giorno che il Governo trovava 50 milioni per il resto del mondo, nel decreto ristori bis venivano tolti 50 milioni per i codici ateco non rientranti fra quelli chiusi, ma di filiera, come gli agenti di commercio. Evidentemente – tuona il capogruppo di FdI in commissione esteri – le priorità di questo governo di sinistra non sono gli italiani ma tutto il resto del mondo”.
Alessandro Della Guglia
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