Crollo del ponte a Genova, Commissione Ue: la responsabilità è del concessionario
“Per quanto riguarda la responsabilità sulla sicurezza delle infrastrutture stradali sul Trans-European transport network (Tent)” e il ponte Morandi rientra in questa rete europea, “nel caso sia gestita da un operatore privato, è il concessionario ad avere la responsabilità della sicurezza e della manutenzione della strada”.
Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue Christian Spahr sul crollo del ponte a Genova, ricordando che “c’è una direttiva europea del 2008 sulla sicurezza che si applica a tutta o il network Ten-T (Trans-European Transport Network)”.
Il ponte – ha precisato il portavoce – “si trova nel network Ten-T: l’autostrada A10 Genova-Savona fa parte di questa rete, quindi l’infrastruttura deve rispettare i requisiti del regolamento Ten-T”.
E ha ricordato “che le regole di bilancio concordate lasciano agli Stati membri una flessiblità per specifiche priorità e politiche, e questo può essere lo sviluppo infrastrutturale, è prevista inoltre la flessibilità nel Patto di stabilità e crescita e l’Italia è stato uno dei principali beneficiari di questa flessibilità”.
Nel frattempo il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi, intervistato da Radio Number One, ha detto che “Lo Stato semplicemente non pagherà” e “se si verificasse che c’è una responsabilità, come temiamo, sul crollo strutturale, di mancanza o di lavori straordinari o comunque di sottovalutazione da parte delle perizie di parte, è chiaro che di fronte a una responsabilità, di fronte a una tragedia, sarebbe folle. Sarebbe l’unico paese che paga chi fa crollare un ponte”.
Il senatore 5Stelle Gianluigi Paragone ha dichiarato invece che “è allucinante che il Pd, dopo aver consentito ai responsabili del crollo del Ponte Morandi di gestire senza alcuna gara la manutenzione delle strade guadagnandoci e basta, ancora parli. Chi ha governato fino a pochi mesi fa dovrebbe fare un mea culpa e dare risposte chiare oppure restare in silenzio”