Pure Crisanti inchioda Conte: “Snobbati i trasporti pubblici”
Dpcm? È solo un compromesso per Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova. Se il professore approva alcune misure, però, non perdona il silenzio del governo sul nodo trasporti.
Duro anche lo sfogo di Arrigo Giana, numero uno dell’azienda dei trasporti milanesi: “Le scuole ci hanno ignorati. Andavano cambiati gli orari delle città”.
Perché il governo “snobba” il nodo trasporti?
“Sono provvedimenti che diminuiscono i contatti, alcuni sono ragionevoli, altri meno comprensibili come il divieto di partecipazione a spettacoli e cinema, luoghi abbastanza regolati. Manca secondo me un vero e proprio provvedimento per regolare i trasporti, che sono un’occasione di assembramento pazzesca. Bisognava regolare i trasporti, occasione pazzesca di assembramento. Il punto – riporta Askanews – è che in questa situazione non ci saremmo dovuti arrivare, è il risultato di una totale impreparazione delle regioni e anche del sistema sanitario nell’implementare delle misure di sorveglianza, tracciamento e prevenzione”, bacchetta Crisanti ospite del programma ‘L’imprenditore e gli altri’ su Cusano Italia Tv. Eppure il tempo c’era, per trovare una soluzione per i trasporti pubblici e non solo.
Senza il tracciamento il lockdown non serve
Avevamo 5 mesi di tempo per creare un sistema di sorveglianza e tracciamento. E, secondo Crisanti, non ci saremmo trovati in questa situazione. “A fare misure di restrizione sono bravi tutti perché misura dopo misura si arriva al lockdown, i casi calano e poi che facciamo, ricominciamo da capo?”. Il problema è l’incapacità di consolidare i risultati raggiunti. La curva scende con le chiusure, ma appena si riapre ritorna a salire. “Questo perché al momento attuale non abbiamo un sistema di sorveglianza che sia in grado di interrompere i contatti sul territorio, come hanno fatto Cina, Taiwan, Nuova Zelanda e anche il povero Vietnam, che ha saputo intercettare i tracciamenti sul territorio ed ha avuto pochissimi casi”, chiosa il professore.
Lo sfogo del numero uno di Atm
Arrigo Giana, ad di Atm, non ci sta ad assumersi la colpa del flop nella gestione del trasporto pubblico milanese.″È inaccettabile che oggi – riporta Huffington post – , dopo mesi in cui abbiamo ripetuto che il trasporto pubblico poteva diventare il collo di bottiglia se non fossero stati riprogrammati gli orari della città, delle scuole, degli uffici, ci si venga a dire che si chiudono scuole e attività produttive perché i trasporti si sono fatti trovare impreparati. Ci si è riempiti la bocca con gli scaglionamenti degli orari scolastici. Chi lo ha fatto? Ma pensate che il ministero dell’Istruzione abbia mai chiesto alle agenzie di trasporto cosa fosse necessario fare? A oggi i presidi chiamano direttamente gli amministratori delegati delle aziende di Tpl perché non sanno a che santo votarsi”. Per il presidente di Agens (l’Agenzia confederale dei trasporti) rivendica gli sforzi fatti nella totale assenza di collaborazione da parte delle autorità. “Abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo, usando i vecchi bus, non dismettendone altri, chiedendo straordinari al personale. Oltre un certo limite il Tpl non è espandibile. Bisogna mettersi in testa che in questa situazione il trasporto pubblico non è la variabile ma la costante data intorno a cui deve girare correttamente il resto”, ha replicato.
La dura provocazione di Cgia
Gli indennizzi, quelli arrivati, sono stati spesi male. E la sottovalutazione del nodo trasporti la pagano le attività produttive. Ne è convinto Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, l’associazione artigiani e piccole imprese di Mestre. “Perché mai queste ingenti risorse non sono state investite prima dell’estate nel settore del trasporto pubblico locale per potenziarne il servizio, evitando così gli assembramenti che stiamo osservando in queste ultime settimane? Una decisione – riporta La Presse – che sicuramente avrebbe contenuto i contagi ed evitato la chiusura di tantissime attività economiche, così come imposto con il Dpcm di domenica scorsa”, chiosa, duro, il coordinatore.