Giorgio Palù a Quarta repubblica: “Più alto il rischio di morire di fame che di Covid”. Il dato sulla letalità
“Mi pare ci sia più il rischio di morire di fame che di Covid 19”. Il virologo Giorgio Palù, ospite di Nicola Porro a Quarta repubblica, dice no al clima di terrorismo psicologico, nonostante tutti gli indicatori sulla seconda ondata di coronavirus sembrino portare l’Italia di nuovo verso l’emergenza di marzo e aprile. “C’è stato un evento che ha influito su questa crescita di contagi ed è stata l’apertura delle scuole e la circolazione di studenti sui mezzi di trasporto”, spiega il professore, uno dei rappresentanti del “fronte dell’ottimismo” insieme a Matteo Bassetti e Alberto Zangrillo che in questi giorni sembra aver perso un po’ di sicurezze.
“Credo che per abbassare la curva l’unico approccio è ridurre gli assembramenti sui mezzi di trasporto -rilancia Palù -. Oggi perseguire gli asintomatici non è pratico, dovremmo intervenire dove si accendono focolai”. E nonostante le proteste di alcuni colleghi con molta visibilità come Massimo Galli e Andrea Crisanti, Palù insiste: “Oggi abbiamo il 95% delle persone asintomatiche o pauci sintomatiche, bisognava fare il possibile per lasciare il più possibile le persone a casa senza affollare gli ospedali. La letalità oscilla tra lo 0,25 e lo 0,40%”.