L’idea della Lega per stanare Conte: ricorso al Tar contro il Dpcm
Il “semilockdown” varato dall’ultimo Dpcm annunciato da Giuseppe Conte, con la chiusura anticipata alle 18 di tutte le attività di ristorazione, tra cui bar e ristoranti, ha scatenato un vero e proprio terremoto.
Molti sindaci e governatori, in primis quelli della Lega, sono preoccupati per gli effetti economici di una stretta giudicata tanto eccessiva quanto controproducente per i conti economici del Paese.
Il piano della Lega
Non a caso le Regioni avevano chiesto al presidente di Consiglio di agire diversamente, proponendo la chiusura dei ristoranti alle ore 23 con il solo servizio al tavolo e alle 20 per i bar, salvo gli esercizi che potevano garantire il servizio al tavolo. Conte è invece andato dritto per la sua strada. Una strada, come detto, che non è affatto piaciuta ai ristoratori, fin troppo vessati da una situazione diventata ormai insostenibile.
Matteo Salvini ha speso l’intera giornata ad ascoltare le preoccupazioni degli amministratori della Lega. Il segretario del Carroccio ha poi effettuato una videoconferenza con i governatori leghisti per organizzare una contromossa capace di stanare Conte. Anche perché il rischio è che i sacrifici imposti dal governo mettano in ginocchio l’economia senza produrre risultati efficaci sul fronte sanitario.
Da questo punto di vista, secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos, l’idea di alcuni primi cittadini della Lega sarebbe quella di ricorrere al Tar per scardinare il Dpcm del governo. Per l’ennesima volta, inoltre, gli amministratori locali avrebbero lamentato la totale assenza di confronto e condivisione da parte del governo sui provvedimenti anti Covid.
La decisione della Provincia Autonoma di Bolzano
Intanto la Provincia Autonoma di Bolzano, grazie alla legge provinciale di maggio e all’autonomia, ha deciso di posticipare l’orario di chiusura degli esercizi pubblici rispetto a quanto previsto dall’esecutivo. I ristoranti resteranno aperti fino alle ore 22 mentre i bar fino alle 20. A partire dalle 18, cibi e bevande potranno essere serviti solo ai tavoli, ai quali potranno sedersi un massimo di 4 persone.
Previsto il divieto tassativo di consumazione in piedi, sia nei pressi dei locali, sia sul suolo pubblico. Ci sarà inoltre un coprifuoco tra le ore 23 e le 5 del mattino, oltre alla didattica a distanza al 50% nelle scuole superiori. Sono queste, in definitiva, le nuove misure che da domani entreranno in vigore in Alto Adige per contrastare la diffusione del coronavirus.
“Reperiremo gran parte del nuovo Dpcm nazionale con alcuni adattamenti alla realtà locale in virtù dei margini di manovra che ci sono concessi dalla nostra autonomia e dalla legge provinciale sulla fase 2 dello scorso maggio”, ha spiegato Arno Kompatscher, presidente della Provincia nonché esponente della Südtiroler Volkspartei.
Dulcis in fundo, gli spostamenti al di fuori del proprio domicilio saranno possibili solo con autocertificazione e per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Anche durante il resto della giornata, viene fortemente raccomandato di ridurre al minimo indispensabile tutti gli altri spostamenti e gli incontri con persone non conviventi.
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