Marchisio: “Potrei fare politica. Razzismo e discriminazione sono il male della società”
Claudio Marchisio 33 anni ma per il Corriere della Sera è già il poster boy del progressismo “alla vaniglia” che tanto piace alle signore: “Alla sua età molti sono ancora precari. Possiede ristoranti, una società di comunicazione digitale, commenta le partite dell’Italia per la Rai”. Ricordiamo, per chi non evincesse dal pezzo in cui il Corriere lo intervista, che Marchisio ha fatto palate di soldi giocando a calcio, quindi è più che normale che ora sappia come investirli e sia in grado di commentare le partite. Un po’ di cinismo ci vuole quando grazie a due paroline contro la discriminazione si erge a eroe un ex giocatore di calcio.
Marchisio: “Calcio simbolo del fallimento culturale della società”
Per Marchisio infatti il calcio sarebbe addirittura «il simbolo del fallimento culturale della nostra società». “I problemi del calcio sono gli stessi del mondo. In campo si ripercuotono tutti i mali della società. Il razzismo, le differenze di genere, le discriminazioni. È diventato una grande industria: è inevitabile che si perda la passione che si avvertiva nelle discussioni al bar”. La passione si è persa anche perché hanno fatto di tutto per togliere i tifosi dagli stadi, criminalizzarli e perché il politicamente corretto ha ucciso fino all’ultimo sfottò, ma Claudio non ne fa parola.
“Mi hanno colpito parole di McKennie contro razzismo”
Dopo una sequela di banalità sul fatto che “il calcio non è più quello di una volta” e che oltre a formare campioni dovrebbe formare uomini, Marchisio parla di sé. L’ex giocatore della Juve dice di usare i suoi profili social perché crede che abbiano valore nel diffondere valori positivi: ” Vengono usati come strumento di odio, ma sono utili anche per comunicare iniziative positive”. Ovviamente Marchisio era uno di quelli che dopo l’omicidio di Willy Monteiro si è fatto bello parlando genericamente di “odio” ma non ha mai speso una parole per uno sconosciuto italiano massacrato brutalmente in … altre occasioni. Perché sui social ora è cool combattere il razzismo (Ferragni docet): “Mi hanno molto colpito le parole nette contro il razzismo scritte dall’americano McKennie, nuovo acquisto della Juventus. È giovanissimo, appena arrivato, ma ha subito fatto sentire la sua voce. Ben vengano questi esempi”.
“Omosessualità? Meno male che c’è il calcio femminile”
Poi il mondo del calcio viene dipinto come un posto brutale, una sorta di caserma, dove persino parlare dell’omosessualità è tabù: “Nessun mio compagno mi ha mai detto di essere gay, ma non è vero che negli spogliatoi non se ne parli”. Secondo lui, nessuno ha mai fatto coming out non per riservatezza o per altre ragioni ma perché nel calcio vi sarebbe “omertà”: “Sa quelle battute stupide sulla saponetta? Ecco, meglio evitare. Uscire dagli schemi è difficile. Per fortuna c’è il calcio femminile. Sicuramente sono più emancipate, possono aiutarci a spezzare un tabù. Prima o poi ci sarà qualcuno con le spalle talmente larghe da contrastare l’inevitabile onda d’urto”.
Marchisio e la politica? “Magari …”
Dopo questo sproloquio, ottimo allenamento per la politica “vera” Marchisio dice pure di sì ad una sua eventuale candidatura come sindaco di Torino: “Magari un giorno sarò disponibile, come parte integrante di una squadra”. Non esclude affatto l’ingresso in politica: “Sarebbe bello mettere in pratica le mie idee. Molte cose ancora non le so, dovrei studiare. Ma certo mi piacerebbe”. Ci mancava sicuramente un altro queste idee in politica, lo aspettiamo con trepidazione.
Ilaria Paoletti